Un thriller mozzafiato che ispira ed è ispirato da una graphic novel d’autore.
Il film verrà presentato in anteprima al Fondo Sclavi Festival venerdì 7 luglio alle ore 21.45 presso il Castello Venegono Superiore – Varese.
L’anteprima sarà preceduta da un incontro alle 18.30 con gli autori Roberto Recchioni e del Direttore editoriale Sergio Bonelli Editore Michele Masiero.
L’8 luglio alle 21.00 è prevista l’anteprima del film alla prima edizione del CINE&COMIC FEST presso la Piazza delle Feste del Porto Antico di Genova che sarà preceduta da un saluto in sala del regista Ivan Silvestrini e dell’autore Roberto Recchioni.
Il 15 luglio alle 19.00 al Giffoni Film Festival presso la sala Truffaut è previsto l’incontro “Monolith: Lezione di Cinema dal Fumetto al film” con Ivan Silvestrini e Mauro Uzzeo.
Da un soggetto di Roberto Recchioni (curatore di Dylan Dog e co-creatore di Orfani), il film è stato sviluppato in parallelo all’omonima graphic novel scritta dallo stesso Recchioni e Mauro Uzzeo, e illustrata da Lorenzo “LRNZ” Ceccotti edita da Sergio Bonelli Editore.
Il regista del film, Ivan Silvestrini ha detto: “Monolith è una storia che indaga sul nostro rapporto con una tecnologia iperprotettiva, che si sostituisce sempre più a noi nelle nostre scelte. Come un ventre oscuro, la Monolith protegge il bambino di Sandra, da tutto e da tutti, persino da lei. Da sceneggiatore dovrei definire questo film un thriller psicologico, ma da padre non posso che trovarlo un vero e proprio horror. E in ogni fase della sua realizzazione, dalla scrittura alle riprese, non riuscivo a togliermi dalla testa la domanda: cosa farei se capitasse a me e mio figlio? Amo le storie che sanno rivelare un movimento interiore attraverso un accadimento esteriore. La situazione estrema in cui si trova la protagonista di questo film la costringe a confrontarsi con il suo lato più oscuro, con le innominabili pulsioni che ogni genitore affronta nei primi anni di vita di un bambino, e la vittoria della donna sulla macchina è possibile solo attraverso il cambiamento e l’accettazione di una nuova forma d’amore e abnegazione. Realizzare questo film è stata davvero un’impresa epica.”