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“Passati col Rosso” biografie inventate da “Gigi e Michele”

Passati col Rosso

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“PASSATI COL ROSSO” READING CONCERTO DI GINO & MICHELE di Andrea Gentili
Quarant’anni di una coppia, un record nell’ambito del comico che Gino & Michele ( al secolo Gino Vignali e Michele Mozzati ) perseguono dal lontano 1976 quando iniziarono la loro opera comico – satirica dai microfoni di una radio popolare con una trasmissione dall’omonimo titolo di questo bel lavoro andato in scena ieri sera al teatro Quirino, per una sola, eccezionale serata.
Bella a luminosa la carriera dei due, che hanno collaborato con Drive In, Gaspare e Zuzzurro, Serena Dandini, Gabriele Salvatores, Aldo Giovanni e Giacomo, Arturo Brachetti e che nella rappresentazione romana hanno ottenuto un buon successo di pubblico, con storie di una Italia scritte tra tv, teatro, libri, giornali, cronaca e con evidenti citazioni tratte da “ Cuore “, un libro di deamicisiana memoria ormai caduto nell’oblio della dimenticanza perché il mondo di oggi non sopporta più il patetico tanto è coinvolto dal ritmo frenetico di una vita che senza comicità comincia ad apparire poco utile.
Uno spettacolo, quello romano, che è una retrospettiva della carriera di due grandi satirocomici autori di testi famosi scritti, tra l’altro, per Smemoranda: biografie inventate ma pur sempre credibili come quelle di Berlusconi, Agnelli, Maradona o pagine di vita metropolitana condite di una preziosa inventiva che i due sanno descrivere con una delicata ed efficace comicità e che tiene conto di storie costruite sia sul vero che sull’irreale, come ad esempio l’exploit della cosiddetta “ puttanona “, mitica pilotessa di un Cherokee 4 x4 parcheggiato ostentatamente in seconda fila.
L’Italia descritta è proprio quella vera: lavori stradali interminabili e ripetitivi, che non finiscono mai come non finiscono mai i sogni di un popolo in via di caduta a piombo ma che la esilarante e sottilissima comicità dei due bravissimi autori attori famosi anche per aver scritto la sigla di “ Ci vuole orecchio “, mitico testo di una canzone incisa da Enzo Jannacci riesce quasi a far apparire un “ atterraggio morbido “.
Insomma, due ore di spettacolo gradevole, esilarante, pieno di fantasia e di buon umore che emana dal palcoscenico a tutta la platea quasi incantando i numerosi spettat