Home News Pippi Calzelunghe al teatro Olimpico sotto l’egida della famiglia di Gigi Proietti

Pippi Calzelunghe al teatro Olimpico sotto l’egida della famiglia di Gigi Proietti

A distanza di oltre cinquant’anni Sagitta Alter, la moglie del grande attore romano scomparso a novembre del 202 e le figlie Carlotta e Susanna riportano in scena, in forma di musical, la fiaba che la fertile mente di Gigi aveva da tempo elaborato in forma teatrale, nel 1969, in quanto grande estimatore del personaggio di Pippi Calzelunghe ( più esattamente Pippilotta Virtualia Rolgardinia Succiamente Efrasilia Calzelunghe ) la figlia del pirata Efraim Calzelunghe che vive, senza i genitori, nell’isola di Gotland nella simpatica e colorata Villa Villacolle; le fanno compagnia il cavallo bianco a pois Zietto ed una altrettanto simpatica scimmietta che lei chiama affettuosamente Zietto.

Il romanzo che ha ispirato Proietti nasce da un insieme di storielle frutto della fantasia della scrittrice svedese Astrid Lindgren che le scrisse per tenere compagnia alla figlia Karina, malata di polmonite e vede come protagonista una fantastica, altruista ed esuberante Pippi Calzelunghe che in tutti i suoi atteggiamenti si prefigge di risolvere i problemi altrui aiutando in particolare altri due bambini ( Tommy e Annika ) utilizzando le sole armi della fantasia e dell’altruismo, incarnando quei sogni di libertà tipici di ogni bambino che lo inducono a sperare di vivere in un mondo fatto di regole effettive e non vaghe e fatue.

Lo spettacolo in scena al Teatro Olimpico, grazie alla traduzione ed all’adattamento italiano di Sagitta Alter e di Carlotta Proietti è positivamente esuberante, carico di colpi di scena, di tanta allegra musica; colpiscono molto positivamente i costumi opera dell’altra figlia di Gigi Proietti, Susanna, che è anche l’autrice della elaborazione scenica di questo favoloso spettacolo che vede in palcoscenico tanti personaggi i quali, con la loro perfetta interpretazione, inducono un sentimento delicato che si trasforma in grande tenerezza mostrando in tal modo che quest’ultima è proprio l’arma vincente per vivere felici e sereni: una grande dimostrazione di vita per tutti i bambini che in platea accolgono con grandi applausi ed urla di gioia le fatiche ( e non sono poche ) degli attori che si cimentano in un’opera assolutamente colma di insegnamenti per le giovani generazioni che speriamo ne facciano buon frutto.

Vera regina dello spettacolo è una splendida Margherita Rebeggiani nei panni di Pippi, attrice infaticabile, ginnasta di talento, cantante simpaticamente avvincente che ha saputo calarsi nel personaggio identificandosi in una bambina vera, non immaginaria, molto disponibile a risolvere i problemi soltanto facendo ricorso al gioco, con mille idee che porta in scena con la puntuale regia di Fabrizio Angelini ed un affascinante corredo di personaggi che l’arguzia e la simpatia di attori del calibro di Fabrizio Scuderi ( nella doppia veste del Pirata Seppia e di Ciccio ), Ermenegildo Marciante ( anch’egli in doppia versione: il ladro Scasso ed il pirata Occhio di Triglia ) oltre ad una nutrita schiera di altri personaggi immaginari tra i quali spicca quello della Signorina Taccola, una rigida assistente sociale che vorrebbe rinchiudere Pippi in un brefotrofio in quanto priva della mamma ( che la segue dal cielo ) e momentaneamente del papà, il pirata Capitano Calzelunghe, che di ritorno da scorribande nei mari del mondo, finalmente torna dalla sua bambina tra l’entusiasmo di tutti i piccoli in palcoscenico.

La direzione musicale è affidata a Giovanna Monti mentre quella artistica è affidata ad un altro grande, Nicola Piovani.

Lo spettacolo, veramente affascinante, non è soltanto dedicato ai piccoli, ma l’insegnamento che scaturisce dalla simpatica bambina può insegnare anche ai grandi alcuni motivi di vita che possono nascere soltanto da figure ingenue e semplici come quella della simpatica bimba dalle treccine rosse.