Home Arte Revenant – Redivivo (2015) – recensione di Andrea Giostra

Revenant – Redivivo (2015) – recensione di Andrea Giostra

Revenant 02Finché hai un filo di respiro, combatti”: potrebbe benissimo essere questo l’incipit del bellissimo Film di  Alejandro González Iñárritu, co-sceneggiatore insieme a Mark L. Smith, della bellissima narrazione, la cui sceneggiatura non originale è tratta dal Best-Seller di Michael Punke, pubblicato negli USA nel 2002 col titolo “The Revenant: A Novel of Revenge”. Il Film narra una storia realmente accaduta nella fredda e gelida terra del nord America di fine ottocento, dove i cacciatori di pelli si avventuravano per cercare fortuna, ma spesso anche per sfidare la morte. E’ la terra degli Indiani del nord-America, derubati dei loro preziosi beni naturali – la terra, la selvaggina, le loro donne – dagli occidentali inglesi, francesi e americani, con la forza delle armi e col cinismo di un’anima assetata di ricchezze e potere.

E’ una storia vera di lotta per la sopravvivenza e di vendetta; ma anche una storia di amore per la vita, per la propria donna, di attaccamento viscerale ai propri figli e ai propri padri, che generano una forza sovrumana da far superare ostacoli impossibili a qualsiasi uomo.

Leonardo Di Caprio (l’esploratore-cacciatore Hugh Glass), al suo unico figlio meticcio, avuto da una bellissima donna indiana, che piccolo e malato sta lottando contro la morte, sussurra ripetutamente alle orecchie una frase che gli dà forza e speranza, e lo salverà da morte certa. Quella frase rimarrà impressa al figlio Hawk (il bravissimo Forrest Goodluck) per tutta la vita. Molti anni dopo Hawk, quando il padre verrà gravemente ferito da un grizzly durante una battuta di caccia e sta lottando disperatamente e con tutte le sue forze contro la morte, sussurrerà alle sue orecchie le stesse identiche parole: “Papà, finché hai un filo di respiro, combatti!”.

Ma la Storia è anche una storia di vigliaccheria e di tradimenti imperdonabili che richiedono a gran voce vendetta. E’ l’amore per il figlio, l’amore per la vita, la forza che solo una vendetta spietata può trasmettere per “riparare” ad un atto imperdonabile, a trasformare Hugh Glass in un epico e spietato vendicatore. Ma Glass sa bene che i suoi sforzi sarebbero vani se non ci fosse una forza più grande di lui che lo guida verso il suo gesto che sarà di estrema e vana catarsi liberatoria. Catturato il traditore, uno splendido ed insuperabile cattivo Tom Hardy (John Fitzgerald nel Film), che proverà con tutta la sua vigliaccheria a dissuadere Glass gridandogli a gran voce che la vendetta non gli ridarà mai più quello che ha perduto, Glass non potrà che replicargli: “La vendetta è nelle mani di Dio, non nelle mie”.

Il Film è bellissimo e molto “forte” per le scene e per la storia narrata. Le dodici candidature agli Oscar hollywoodiani sono tutte meritate, e su questo non si può aggiungere altro.

Leonardo Di Caprio è un artista fuoriclasse, non è solo un attore straordinario. E’ come Maradona nel gioco del Calcio. E come Maradona, che quando giocava in Europa, non poteva vincere il Pallone d’Oro perché extra-comunitario, anche Leonardo Di Caprio, malgrado le sei nomination già ricevute agli Oscar nel passato – non si capisce bene perché – ancora oggi non abbia vinto l’Oscar come miglior attore protagonista!

Questa volta la Giuria dell’Academy Awards di Hollywood non potrà fare a meno di premiarlo, per un semplice motivo: nessuno uomo al mondo, tranne Leonardo Di Caprio, avrebbe mai potuto recitare impeccabilmente e straordinariamente Hugh Glass in Revenant del geniale Alejandro González Iñárritu.

N.B.: la Recensione di Andrea Giostra del Film Revenant – Redivivo” (2015) di Alejandro González Iñárritu, che avete appena letto, è la versione integrale di quella pubblicata da”La Repubblica” Palermo, PAG. XI, di Domenica 24 gennaio 2016.