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“Sola al mio matrimonio” un film di Marta Bergman in sala dal 1°ottobre

“Sola al mio matrimonio” un film di Marta Bergman in sala dal 1°ottobre. Con Alina Șerban, Tom Vermeir, Viorica Tudor

“Sola al mio matrimonio” di Marta Bergman, che arriverà nei cinema italiani dal 1 ottobre 2020 grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione. Il film sarà introdotto da una video presentazione realizzata dalla regista Marta Bergman, che si collegherà in diretta via web anche in alcune delle sale per salutare il pubblico.

Presentato nella sezione ACID al Festival di Cannes, il film è stato acclamato a numerosi festival internazionali, tra cui il Rome Independent Film Festival, dove ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria e il premio alla protagonista Alina Serban come miglior attrice, e i Premi Magritte, dove ha ottenuto il riconoscimento per i migliori costumi.

Al centro della vicenda il percorso audace di una giovane donna determinata a cambiare il corso della sua vita: protagonista del film è Pamela (Alina Serban), giovane Rom insolente, spontanea e piena di ironia, che decide di lasciare il piccolo villaggio in cui vive con la nonna e la figlia per partire alla volta del Belgio. Con sé porterà soltanto un bagaglio, tre parole di francese e l’infinita speranza di poter cambiare il suo destino e quello della sua bambina. Ma il senso profondo del suo viaggio è quello di conquistare la sua indipendenza.

Di seguito un estratto video della presentazione di Marta Bergman

Seguendo Pamela nel suo viaggio, la regista Marta Bergman firma un’opera d’esordio sincera e dai toni dolceamari, delineando un ritratto emozionante e pieno di energia di una giovane donna che si allontana per ritrovarsi.

“Pamela sogna, si proietta in qualcosa di più grande, in un altrove” – spiega la regista Marta Bergman “È ciò che la distingue dalle altre ragazze del villaggio. Tracciando il suo percorso, scopre l’amore che nutre per sua figlia e trova in sé stessa le risorse per allevarla da sola. Volevo un personaggio che lo spettatore amasse per la sua audacia, la sua gioia di vivere e il suo desiderio di imparare. Inoltre ho voluto che il film trovasse la sua coerenza nel legame forte, che prosegue nonostante l’assenza, tra madre e figlia. Così come sua madre, Bébé fa parte di una tradizione di personaggi femminili che in diverse generazioni, fanno sentire con forza le loro voci. Il loro destino è alla base della storia che racconto. Pamela sogna come fa la maggior parte delle persone, ma poi ha il coraggio di inseguire i propri sogni fino in fondo. Questo la distingue da tutte le persone che fantasticano delle cose, ma poi non hanno l’audacia di perseguirle. Invece lei ce l’ha e va in fondo con l’incoscienza e con l’istinto di chi prende delle scelte non particolarmente ragionate e decide di non vivere una vita che la rende infelice e non le corrisponde.”