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Tappa romana per il Prosciutto di San Daniele DOP con l’iniziativa “ Aria di San Daniele Pic-nic “

Sono 2.546.000 le cosce di maiale provenienti da 3641 allevamenti ( tutti ubicati nelle dieci regioni del Centro-Nord Italia (Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo) come previsto dal disciplinare ) che, regolarmente macellate in 31 stabilimenti produttivi finiscono sulle tavole, anche in pre-affettato, per degustare il prosciutto crudo e stagionato di San Daniele, riconosciuto DOP Italia dal 197 e DOP Europa dal 1996.

Le sue caratteristiche uniche e irripetibili sono dovute al particolare ambiente geografico, che include fattori naturali e umani: il Prosciutto di San Daniele viene prodotto solo ed esclusivamente a San Daniele del Friuli, un comune della provincia di Udine che misura circa 35 kmq, che conta poco più di 8 mila abitanti e che sorge al centro del Friuli-Venezia Giulia nel cosiddetto “Anfiteatro Morenico”, sulle prime alture delle Prealpi a 252 metri sopra il livello del mare dove si incontrano i venti freddi che scendono dalle Alpi Carniche e la brezza tiepida e salmastra dall’Adriatico, mentre il corso del fiume Tagliamento che lambisce la collina agisce da termoregolatore naturale.

Il Prosciutto di San Daniele ha tre soli ingredienti: cosce di suino italiano selezionate, sale marino e il particolare microclima di San Daniele: non viene utilizzato nessun tipo di additivo o conservante.

Il processo produttivo è rimasto inalterato nei secoli; l’introduzione della tecnologia si è limitata soltanto al miglioramento nell’organizzazione e nella movimentazione del prodotto all’interno dei prosciuttifici.

I produttori e gli allevatori sono confluiti nel Consorzio del Prosciutto di San Daniele il cui marchio  è impresso a fuoco sulla cotenna: alla vista il San Daniele si riconosce dalla presenza dello zampino e dalla sua forma, che ricorda quella di una chitarra.

Per la migliore degustazione si suggerisce di verificare che, appena tagliata, una fetta di San Daniele risulti di colore rosso-rosato nella parte magra e bianco candido in corrispondenza del grasso: l’aroma è delicato e diventa più persistente con il protrarsi della stagionatura. Si possono riconoscere sfumature tostate (crosta di pane), note di frutta secca e malto d’orzo. Il sapore è delicato, la sapidità e gli aromi tipici della carne stagionata si fondono insieme producendo una piacevole e appagante sensazione in bocca. Alla masticazione la fetta è tenera, si scioglie in bocca.

Il prosciutto intero va conservato in luogo fresco e riparato, possibilmente a temperature inferiori o uguali a +20°C. Una volta aperto, invece, in frigorifero (da +0° a +7° C), coperto con della pellicola trasparente sul taglio. Il Prosciutto di San Daniele è una ricetta in sé che richiede ben pochi complementi e si accompagna preferibilmente con un vino bianco secco, non troppo aromatico.

Per la miglior diffusione delle caratteristiche del prodotto il Consorzio ha organizzato un tour con tappe a Torino, Firenze, Roma e Napoli, tutte in splendide dimore o ville storiche. Abbiamo avuto il privilegio di assistere alla terza, quella romana, svoltasi alla Villa dei Cesari situata all’interno del parco archeologico dell’Appia Antica, nel corso della quale il picnic organizzato ha posto in evidenza non soltanto la acclarata notorietà del prodotto friulano ma anche la sua versatilità e la sua attitudine ad accompagnarsi a cibi anche nel corso di importanti pranzi o cene ufficiali.

Scopo della lodevole iniziativa è quello di approfittare della ripresa delle attività post covid per ribadire la narrazione e la conoscenza di un eccezionale prodotto made in Italy, delle sue peculiarità e delle sue straordinarie qualità già ben note ai consumatori di tutto il mondo, una occasione per riprendere il contatto con gli amatori di un prodotto che, nelle occasioni di convivialità, è da sempre il grande protagonista.

Il picnic romano, che ha registrato un successo ultra viures, ha previsto per chi ha partecipato, la messa a disposizione di un cestino ogni due persone all’interno del quale erano contenuti prodotti tipici del territorio, bevande ed, a scelta, degustazioni di San Daniele tratte in diretta o da una affettatrice a colonna o provenienti dal taglio manuale di due operatori particolarmente impegnati nel corso di una serata caratterizzata da un enorme successo di ospiti amabilmente ricevuti dagli incaricati del Consorzio.