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The Water Diviner: viaggio nella psiche. Al cinema dall’8 gennaio

Locandina film The water diviner

THE WATER DIVINER al cinema dall’8 gennaio. Recensione di MK. THE WATER DIVINER è per Russel Crowe la prima regia, dovremmo essere tolleranti nell’analizzare il film perché si da sempre una sospensione di giudizio quando un attore tenta la strada della regia, ma non si può tacere su alcune carenze del film. Infatti, tutto sembrerebbe ben confezionato e inoltre ispirato ad una storia vera, sicuramente eroica e degna di rispetto. Il problema è che quando si mette in scena un romanzo ispirato ad una storia vera si è molto condizionati e a volte si dimentica che un film non è soltanto un stimolatore di sentimenti ma è un viaggio della psiche umana che cerca di rendere una esperienza personale quanto più possibile collettiva. Il film in questo non riesce, non c’è l’identificazione dello spettatore alle vicissitudini del protagonista/regista perché manca qualche cosa che lo aiuti a farlo. In un certo senso la storia ben confezionata di tutti i sentimenti possibili ha  anche alcune preferenze storico politiche rispetto ai Turchi piuttosto che ai Greci per non dire degli Inglesi assai messi in cattiva luce nel film per una scelta narrativa assai coraggiosa. Tutto ciò è possibile, ma quando andiamo a vedere i rapporti tra i personaggi ci troviamo d’avanti a relazioni improbabili, proprio per una diversità culturale che il film cerca affannosamente di colmare. Alla fine sembrare un quadretto un po’ folcloristico, in cui il luoghi tipici della cultura turca vengono esposti quasi a mo di cartolina turistica. Il tutto non è poi cosi grave se prendiamo ad esempio i soliti film americani dove le culture dei popoli dove l’eroe di turno si muove vengono sempre tipicizzate al punto da essere irrealistiche se non disprezzate. Va comunque rispettato lo sforzo di un australiano di volersi confrontare alla pari con culture diverse anni luce dalle proprie, ma con un atteggiamento non di sufficienza ma di un qualche rispetto, senza tralasciare che quella turca è una cultura mussulmana e oggi purtroppo è quanto mai fuori moda. Di Russel Crowe si può dire sicuramente di non essere un fine psicologo con  suoi personaggi essendosi cimentato sempre come   uomo d’azione, spesso epica, ma non si può negare che il coraggio sia la sua cifra identificativa. In questo film c’è sicuramente per una  scelta non convenzionale del soggetto stesso, nonché del protagonista: un rabdomante, professione mai considerata nella filmografia di tutti i tempi.

Con  Russell CroweOlga KurylenkoJai CourtneyYilmaz ErdoganCem Yilmaz,  durata 111 minuti