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COME UN GATTO IN TANGENZENZIALE, DAL 28 DICEMBRE AL CINEMA

  1. Giovanni (Antonio Albanese) è un uomo intellettuale, impegnato nell’integrazione sociale. Veste sempre in giaccia e cravatta; trascorre le estati a Capalbio, conversa sull’arte contemporanea insieme ad altri esperti del settore e frequenta cinema d’essai. Un giorno sua figlia Agnese le presenta il suo ragazzo. Alessio è un “borgataro” con i capelli rasati e pieno di tatuaggi. Per giunta il ragazzo vive a Bastogi, una tra le periferie maggiormente note nella capitale per problemi di degrado e criminalità. I pregiudizi del padre sembrano prevalere su ogni altro sentimento, finché non avverrà l’incontro-scontro con Monica (Paola Cortellesi), madre di Alessio nonché ex cassiera di un supermercato con a carico due sorelle gemelle disoccupate e Sergio (Claudio Amendola), un marito in galera incapace di assumersi qualsiasi responsabilità. Teoria contro pratica; periferia contro centro; snobismo contro semplicità. Chi acquisterà un biglietto per Come un gatto in tangenziale, dovrà assistere allo scontro tra questi aspetti, affrontato con serietà, ma anche con ironia e divertimento. Come un gatto in tangenziale è frutto di un lavoro arduo ma sicuramente entusiasmante. Le prime persone a cui è andato il ringraziamento durante la conferenza stampa, sono gli abitanti del quartiere Bastogi, che non si sono limitati a concedere la location, ma hanno anche offerto qualche spunto in più. Due di loro, le sorelle gemelle Alessandra e Valentina Giudicessa, hanno addirittura indotto Riccardo Milani a scrivere per loro le parti di Suellen e Pamela. Inizialmente non presenti nella sceneggiatura, Alessandra e Valentina si sono rivelate due bravissime attrici. Allo stesso modo, anche due ragazzi giovani come Simone De Bianchi e Alice Maselli, rispettivamente nei ruoli di Alessio e Agnese, hanno dimostrato di essere due buone promesse per il grande schermo. Chiacchierando con lui, Simone ha avuto modo di confessare i grandi sforzi compiuti ogni giorno, ammettendo di non aver mai studiato a fondo le tecniche di recitazione teatrale. Ora, dopo una prova così importante e un film che sicuramente riscuoterà grande successo, il ragazzo ha promesso di apprenderle per continuare un percorso che ci auguriamo tutti, possa dargli ancora tante altre soddisfazioni.
    Non poteva mancare una nota di merito per un Antonio Albanese spassoso, come per una Paola Cortellesi dinamitarda. Con i loro sguardi, i loro dialoghi e le loro espressioni, l’attore milanese e la collega romana, tornano di nuovo insieme dopo il successo di Mamma e papà. «Si è consolidata tra di noi una bellissima intesa, umana e personale che cresce nel tempo. Lavorare insieme è un regalo prezioso e vorrei farlo sempre più spesso». Le parole con cui si è espressa Paola Cortellesi sono pienamente condivise dall’amico-collega, che aggiunge, «La comicità è fatta di ritmi, colori sguardi e conoscenze e noi abbiamo avuto l’ambizione di creare nuove combinazioni… …L’ambizione sta nel fatto di raccontare la realtà del paese in un film che fa molto ridere».
    All’interno della conferenza, Albanese non ha esitato a esternare le sue preoccupazioni per la crisi dell’ironia. Una tesi che il regista Riccardo Milani approva in pieno, sperando che in questo momento di crisi, il così detto cinema popolare, continui ad avere un ruolo anche di informazione e crescita.
    Per concludere, non poteva mancare un accenno alla lodevole prova di Sonia Bergamasco nei panni di una donna di stile e cultura che ha abbandonato l’Italia dopo la separazione dal marito, e di Alberto Moretti per la scelta dei costumi.
    L’uscita del film è prevista per il 28 dicembre. Vederlo, vale la pena per riflettere su ciò che divide i diversi ceti sociali, ma anche per trascorrere due ore spensierate in compagnia di una commedia originale e dal ritmo incalzante, come non molto spesso se ne vedono in Italia.

Eugenio Bonardi