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WineSummer Hits #12 – FONTANAVECCHIA, FACETUS TABURNO FALANGHINA DEL SANNIO VENDEMMIA TARDIVA DOC

Oggi WineSummerHits per la sua tappa #12 ci porta nel Sannio, alla scoperta di un territorio e di un vino fiori all’occhiello di quella Campania Felix enoica, che tanto bene sta facendo in quest’ultimi anni; e come una delle sue cantina più rappresentative è riuscita a imprimere una svolta produttiva al suo territorio di origine, rappresentandone un modello di riferimento dall’indiscusso valore, ed in grado di recuperare e valorizzare alcuni vitigni storici caduti nel dimenticatoio.

Ci troviamo ai piedi del Massiccio del Taburno-Camposauro, di queste terre ne parlò Virgilio, sia nelle Georgiche sia nell’Eneide, descrivendole come lande ricche d’acqua, vegetazione e tantissimi rari animali. Il Taburno è un monte molto caro non solo ai sanniti ma a molti campani, era qui che da piccoli ci portavano i nostri genitori durante il fine settimana a prendere la cosiddetta ”aria buona”, quella pulita, fresca, salutare, e a scorrazzare sulle sue pendici in una natura ancora incontaminata, un territorio selvaggio nella sua migliore accezione, lì dove il tempo sembra essersi fermato si riesce ancora a godere della bellezza di paesaggi da cartolina #unfiltered!

Vigneti sulle pendici del Massiccio del Taburno

A noi bambini ci facevano bagnare le labbra nel vino del suo vitigno principe a bacca bianca, gli adulti si spronavano con quel “Bevi questo, che è quello veramente buono”. Infatti non c’è un posto migliore dove far crescere una Falanghina così, quella del Sannio, quella del Taburno, assoluta protagonista odierna con il FACETUS Taburno Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva DOP di Fontanavecchia.

L’azienda Fontanavecchia è stata fondata dalla Famiglia Rillo nel 1865, che ancora oggi la guida. Siamo nell’omonima contrada dell’antico borgo medioevale di Torrecuso in provincia di Benevento, su una superficie di 20 ettari vitati accuditi dall’attenta gestione di Libero Rillo, affiancato dall’esperienza del padre Orazio e dal fratello Giuseppe.

Libero, Orazio e Giuseppe Rillo

Probabilmente Torrecuso è il comune vitivinicolo più importante del Sannio. Raccontare le origini e la storia di Fontanavecchia significa narrare quella del suo paese e della sua gente. In un vecchio documento borbonico erano riportate testuali parole “Il buon vino di queste terre veniva prodotto dalle mani dei vignaioli della famiglia Rillo, attenti custodi delle vigne e protettori delle antiche tradizioni nella magica città di Benevento”.

Una storia che si intreccia anche con i due preziosi e antichi vitigni autoctoni riportati in auge proprio dalla famiglia Rillo, l’Aglianico del Taburno e, appunto, la Falanghina del Sannio, a cui si sono dedicati con un lavoro quotidiano fatto di amore, passione e rispetto delle proprie origine e della propria terra, ma anche di coraggiose visioni del futuro e scelte innovative.

Oggi dopo un’attenta conduzione in vigna che privilegia alla quantità la qualità e soprattutto il benessere della piante, le uve di tutti i vitigni coltivati dai Rillo, Coda di Volpe, Greco, Fiano e Piedirosso inclusi, sono raccolte a mano e dopo un’accurata cernita dei migliori grappoli, sono vinificate in purezza (unica eccezione è per Orazio un blend di Aglianico e Cabernet Sauvignon) per arrivare dritti all’anima di questo territorio, esaltarne le qualità, dimostrando che questi vitigni sono in grado di raggiungere un equilibrio organolettico e una pienezza aromatica perfetti, mantenendo eleganza e corposità, e una sorprendente resistenza nel tempo, con una nota distintiva di leggerezza che li rende godibili e piacevoli, pur nella loro forte complessità strutturale.

FACETUS TABURNO FALANGHINA DEL SANNIO VENDEMMIA TARDIVA DOC

Prodotto solo nelle migliori annate, una Falanghina 100% allevata a Guyot a 400 metri di altitudine. Le uve, selezionate e raccolte in cassetta nella prima decade di ottobre, macerano a freddo sulle bucce per una notte. Il 10% dell’uva in appassimento fermenta e affina in barrique di rovere francese per circa un anno mentre il restante in contenitori di acciaio. In alcune annate le attende un riposo in bottiglia anche di 7 anni prima di essere commercializzata.

Alla vista si presenta di un vivacissimo giallo dorato dalle luminose screziature. Un bouquet olfattivo nobilitato da note citrine di zest d’arancia, mela matura e frutta esotica. Una scia balsamica e iodata l’attraversa, una spolveratina di pepe, mentre sul finale spiccano fiori appassiti e frutta secca. Il palato è ricco e cremoso, ancorché molto dinamico e slanciato. Gli anni non intaccano la sua fresca acidità esaltandone eleganza e personalità. Un vino ricco di emozioni e vividi ricordi.

Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 12°C., ma stapparlo almeno 30 minuti prima del consumo. Si consiglia di berlo in un calice ampio. Come tutti i grandi vini possono essere consumati subito, anche se il suo potenziale di invecchiamento in cantina può superare abbondantemente i 10 anni.

FONTANAVECCHIA.INFO
Crediti Fotografici: A.A. Fontanavecchia di Libero Rillo
"Milanese d’adozione con radici napoletane, Wine Writer e Sommelier, crea il suo “Keep in Wine” per necessità di “rimanere in contatto” con l’eno-mondo condividendone ogni nuova e straordinaria esperienza e per permettere a chi lo legge di essere sempre aggiornato sugli eventi in programma e su quelli avvenuti, affascinando i lettori con racconti, aneddoti, curiosità e retroscena prendendosi anche la libertà di esprimere le sue preferenze, perché il bello del vino (e non solo), come sostiene Antonio, è che non c’è mai un giusto o sbagliato, buono e cattivo, ma solo tanto personalissimo gusto! Nella vita si occupa di altro, forse con la stessa enfasi ma di certo non con la vocazione che ritrova davanti ad un buon bicchiere di vino. Tolta la cravatta del matematico e consulente, blocco alla mano e reflex al collo, non perde occasione per annotare storie, percezioni e sapori oltre che immortalare volti, dettagli e colori che ogni sorso gli trasmette. Iscritto all’albo ASA – Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, gruppo di specializzazione dei giornalisti di settore, collabora con diversi Magazine enogastronomici. Giudice nelle commissioni d’assaggio di Concorsi Enologici."