Home Moda e Tendenze WineXmas Pills #18 – CALATRONI, MON CARUL CAMPO DOTTORE RISERVA RIESLING 2015

WineXmas Pills #18 – CALATRONI, MON CARUL CAMPO DOTTORE RISERVA RIESLING 2015

Renaissance Oltrepò per la puntata della vigilia di Natale #18 di WineXmasPills, i consigli de Il Profumo della dolce Vitanella per scegliere la bottiglia di vino giusta da abbinare ai menu delle feste.

Ci troviamo in Oltrepò Pavese perché proprio ieri (mercoledì 23 dicembre) ha preso il via il Progetto di Valorizzazione del Distretto EnoAgroalimentare pavese, che ha come payoff L’Oltrepò Pavese di domani nasce oggi.

Un nuovo piano per la valorizzazione economica ed enoturistica e marketing territoriale di tutto il comparto eno-agroalimentare pavese voluto da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camera di Commercio di Pavia e redatto in collaborazione con Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, il Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese ed il Consorzio Club Buttafuoco Storico. Probabilmente è la prima volta che tutti gli stakeholder dell’OP, soprattutto quelli del mondo del vino, si riuniscono, per promuovere un territorio che nel profondo della sua identità è sinonimo di cultura, eccellenze e tradizioni.

Ma tutto questo un bel po’ di tempo fa a Montecalvo Versiggia l’aveva già intuito scoperto due giovani fratelli, Cristian e Stefano Calatroni, dell’omonima azienda agricola e vitivinicola Calatroni.

Partono dalle tradizioni di famiglia, quelle che con i racconti dei nonni portano indietro ai tempi della mezzadria, nel primo dopoguerra, quando il nonno Luigi, così come le quattro generazioni precedenti, coltivava i terreni della Casa Bella di Montecalvo Versiggia.

La svolta, che costò grandi sacrifici ma che significava libertà, riscatto, amore per la propria terra e per la famiglia, arrivò l’11 luglio 1964 quando finalmente Luigi ha tra le mani un il contratto da firmare che attestava il passaggio di proprietà di un piccolo lembo di terra, due ettari di vigna coltivati a Pinot Nero in Valle Versa.

E così che il Vigiö d’la Cà Bela (tutti lo chiamavano così) diventa proprietario di quella terra che l’ha visto nascere e che tanto orgogliosamente tramanda alla generazione successiva, i suoi figli, il padre e lo zio di Cristian e Stefano. All’inizio vinificavano solo per il proprio fabbisogno quotidiano, poi col tempo affittano e comprano altri vigneti, sempre per una piccola produzione di vino sfuso e per conferire le uve alla cantina sociale.

Ma si sa che le nuove generazioni scalpitano, siamo nei primi anni 2000 quando Cristian e Stefano prendono letteralmente in mano le redini della cantina. Cristian, enologo, inizia a capire che i suoi sogni si potevano realizzare in “famiglia”, spinge per trasformare l’azienda, rivede tutte le forme di allevamento ma soprattutto, insieme a Stefano, ridefiniscono tutta la loro produzione . Non più, o quasi, vino sfuso e damigiane, le migliori uve restano tassativamente in azienda, per creare le migliori referenze aziendali. All’inizio, per non stravolgere il tutto, partono con i vini della tradizione “vivace” dell’Oltrepò, per poi lasciare libero sfogo alla creatività e all’innovazione, producendo così un Riesling Renano fermo più di matrice asburgica che italiana, e poi grande dedizione al Pinot Nero, rigorosamente in purezza. Senza dimenticare la grande eccellenza dell’Oltrepò, quello spumante Metodo Classico da solo Pinot Nero, sia nella versione Blanc de Noir sia Rosé, dove il marchio Calatroni Metodo Classico in pochi anni raggiunge le vette dell’eccellenza.

Cristian e Stefano Calatroni, ed il NorEma Rosé Extra Brut OP Metodo Classico Pinot Nero Rosé DOCG

Antesignani di quello che oggi i vari attori in Oltrepò cercano di promuovere e valorizzare, basti pensare che i due fratelli hanno ideato una tra le prime sale di degustazione dell’Oltrepò, organizzato visite in cantine per un turismo non più furtivo. Tuttavia mancava un luogo dove si potessero trasmettere ai visitatori le tradizioni enogastronomiche di questa terra, ed è così che dall’ampliamento di quella prima sala degustazione nasce l’agriturismo Calice dei Cherubini. Come da tradizione che si rispetti, ai fornelli Mamma Marisa, mentre in sala, svestiti gli abiti di responsabile commerciale e Wine Ambassador della cantina, c’è Stefano. Infine con il loro Wine Club propongono degustazioni, cene in vigna, wine trekking, picnic, corsi di avvicinamento al vino e tante altre nuove esperienze enogastronomiche, ai soci del Club, cercando di allargare sempre di più la platea degli innamorati di questo splendido territorio.

Azienda che ha sempre fatto squadra con le realtà del territorio e soprattutto in questo ultimo periodo sempre vicina a chi in difficoltà, con le loro delle wine box solidali a sostegno della ricerca del Policlinico San Matteo di Pavia, un esempio per tutti.

MON CARUL CAMPO DOTTORE RISERVA 2015 OLTREPÒ PAVESE RIESLING DOC

Mon Carul è il marchio aziendale fortemente voluto da Stefano, dedicato sia ai tipici vitigni autoctoni della zona (Croatina, Barbera, Uva rara, Moradella) sia agli alloctoni più diffusi nel territorio (Riesling renano, Riesling italico, Pinot nero). Progetto che si basa sui dettami della coltivazione in biologico, l’uso di energia da fonti rinnovabili, e di pratiche a ridotto impatto ambientale. Dall’annata 2019 l’azienda ha ricevuto la certificazione biologica.

Mon Carul è proprio come i local chiamano, nel loro dialetto, Montecalvo Versiggia, composto da due sinonimi: il latino mons (monte) e car, termine con cui gli antichi Liguri chiamavano il monte.

Le uve di questo Riesling Renano crescono proprio in un vigneto confinante con l’azienda, ad un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare. Negli anni ’50 il proprietario di questo cru era il medico condotto del paese, così tutti lo indicavano come il “Campo del dottore”.

Rispetto alla versione base, questo vino nasce proprio per consentire al Riesling Renano in purezza di dimostrare tutta la sua potenza ed eleganza. Le vendemmie, manuali, sono due, una anticipata, per il 30% delle uve, e l’altra a piena maturazione, con un’estrema attenzione alla selezione dei migliori grappoli, tutto questo per avere una concentrazione di acidità che costituirà la necessaria spina dorsale per il corretto affinamento del vino. Vinificazione e affinamento solo in acciaio, minimo sei mesi, riposa almeno 2 anni in bottiglia prima di essere messo in commercio.

Nel calice colpisce per il suo luminoso giallo paglierino intenso impreziosito da riverberi color dell’oro. L’olfazione è complessa, nobile, nel classico ricordo di note di idrocarburo ed una mineralità da mina graffiante. Percezione di erbe essiccate e fiori di camomilla si intrecciano ad un fruttato di una dolce albicocca, chiudendo su un fresco e citrino limone. Al palato mostra i suoi muscoli, ma molto ben bilanciati da una freschezza affilata come un katana che rende la beva molto piacevole. Finale persistente e finemente sapido. Non bisogna andare in Mosella o in Rheingau per bere degli eccellenti Riesling renani.

QUALI PIATTI NATALIZI ABBINARE

Ideale con formaggi erborinati stagionati accompagnati dalla tipica mostarda di Voghera o in abbinamento a piatti a base di “sigulla” la tipica cipolla rossa di Breme. Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 10° – 12°C in un calice ampio per vini bianchi di buona struttura e intensità. Già ottimo da bere subito, ma si può lasciar riposare in cantina (con le giuste accortezze) anche altri 6/8 anni.

CALATRONIVINI.COM
Crediti Fotografici: Azienda Agricola Calatroni

 

"Milanese d’adozione con radici napoletane, Wine Writer e Sommelier, crea il suo “Keep in Wine” per necessità di “rimanere in contatto” con l’eno-mondo condividendone ogni nuova e straordinaria esperienza e per permettere a chi lo legge di essere sempre aggiornato sugli eventi in programma e su quelli avvenuti, affascinando i lettori con racconti, aneddoti, curiosità e retroscena prendendosi anche la libertà di esprimere le sue preferenze, perché il bello del vino (e non solo), come sostiene Antonio, è che non c’è mai un giusto o sbagliato, buono e cattivo, ma solo tanto personalissimo gusto! Nella vita si occupa di altro, forse con la stessa enfasi ma di certo non con la vocazione che ritrova davanti ad un buon bicchiere di vino. Tolta la cravatta del matematico e consulente, blocco alla mano e reflex al collo, non perde occasione per annotare storie, percezioni e sapori oltre che immortalare volti, dettagli e colori che ogni sorso gli trasmette. Iscritto all’albo ASA – Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, gruppo di specializzazione dei giornalisti di settore, collabora con diversi Magazine enogastronomici. Giudice nelle commissioni d’assaggio di Concorsi Enologici."