Interviste

“Il Primo Bacio” non finisce mai…intervista all’autore Renato Giordano

“IL PRIMO BACIO” NON FINISCE MAI

Renato Giordano ha raccolto 30mila prime volte dagli anni ’60 ad oggi, con le storie anche vip

“Il primo bacio” è diventato un libro, scritto da Renato Giordano, regista e autore del fortunato spettacolo omonimo, creato sedici anni fa, da un’iniziativa social in cui l’autore ha chiesto di raccontare il primo bacio… Idea geniale che ha racconto un consenso incredibile. I primi cento racconti sono diventati i protagonisti dello spettacolo teatrale, poi un format TV e un vero business con una serie di gadget dedicati. Come in una favola moderna, il passaparola ha fatto crescere negli anni “Il Primo Bacio” che tornerà al Teatro Tor di Nona fino ad aprile.

In questi anni la voglia di raccontarsi è cresciuta in modo esponenziale, oggi infatti le storie raccontate sono addirittura 30mila. La prima edizione de “Il Primo Bacio” è una raccolta delle storie più interessanti con una parte dedicata al racconto dei primi baci vip.

Quale momento migliore di San Valentino per presentare il libro?  L’appuntamento è per il 10 febbraio al Caffè Letteraio di Euroma2, moderato da Metis Di Meo. La presentazione del libro sarà intervallata da sketch teatrali degli Allievi dell’Accademia Actor’s Planet di Rossella Izzo

 

Come nasce l’idea de “Il Primo Bacio”?

Alcuni anni fa mi trovavo in America per lavoro, sono andato a vedere uno spettacolo che metteva in scena “La prima volta”, ho pensato di portare lo spettacolo anche in Italia. Poi però mi sono detto che poteva essere poco piacevole e così ho pensato di raccogliere le storie del primo bacio.

“Il Primo Bacio” è stato un successo incredibile…

C’è stata una risposta eccezionale. Ho creato un sito web invitando tutti a inviarmi le storie dei primi baci, i primi cento sarebbero stati invitati a teatro per lo spettacolo costruito sulle loro storie. Per tre anni siamo andati in scena senza interruzioni, grazie al passaparola.

Come cambiano, se cambiano, le storie tra le diverse generazioni?

Cambiano molto. Dal romanticismo delle generazioni degli anni ’60 a quelle di oggi, i racconti cambiano moltissimo. Dal primo bacio in spiaggia davanti a un falò con la musica in sottofondo, al messaggio whatsapp…

Tra le tantissime storie, quali sono quelle che l’hanno colpita di più, da quella più romantica a quella meno?

Ce ne sarebbero tante. In sintesi, dalla meno romantica: “nello stesso giorno ho dato il mio primo bacio e ho fumato la prima sigaretta, mi è piaciuta di più la sigaretta”. Oppure un’altra che dice “Ho dato il primo bacio a uno che il giorno dopo è finito al gabbio…”. Oppure ancora, due ragazze che prendono “lezioni” di baci da una compagna di scuola, la “professoressa” spiega alle ragazze i vari tipi di bacio: a frullatore, a pennello, a risucchio…

Tra le più romantiche, c’è anche la mia, ma camuffata (anche se qualcuno riesce a scovarla), ad esempio il primo bacio dato durante il gioco della bottiglia…

La Sua potrebbe essere una sorta di indagine sociologica, in fondo le storie del primo bacio che cambiano nel tempo, rappresentano anche i cambiamenti della società?

Assolutamente sì. Con circa 30mila storie di generazioni diverse, si potrebbe indagare il modo in cui è cambiata la società. I giovanissimi raccontano con molta tranquillità i baci gender o omosessuali. Non sappiamo se sia un fenomeno in aumento negli ultimi anni, oppure c’è solo più consapevolezza e meno problemi nel raccontarlo.

Il primo bacio ha sempre quell’atmosfera magica?

Il romanticismo degli anni ’60 ha lasciato il passo al meno romantico “bacio social”. Mi piace pensare che la prima volta non si dimentica mai, che possono esserci più primi baci.

Nel suo libro c’è una parte dedicata ai primi baci vip, ce ne racconta qualcuno?

Tra i racconti degli amici, c’è quello di Flavio Insinna che mi ha raccontato che era andato a una festa al Colosseo con la ragazzina che gli piaceva. Mentre erano alla fermata dell’autobus per tornare a casa, lui la afferra e le dà un bacio e lei ridendo gli dice: “a’ Fla’ non pensavo che proprio a te dovevo dà er primo bacio…”. Oppure quello di Debora Caprioglio che ha dato il primo bacio al cinema mentre guardavano “Il tempo delle mele”, proprio nella scena in cui i protagonisti si baciano, il romanticismo totale.

La Pausini mi ha raccontato che il primo bacio lo ha dato al famoso Marco, che l’aveva appena sfiorata e nemmeno se ne era accorta, perchè lui era talmente imbranato e timido che era stata una vera schifezza.

Quello di Federico Moccia, che ha anche scritto la prefazione del libro, pensavo fosse particolarmente interessante, invece lo ha dato per motivi di solidarietà: “avevo un amico che usciva con una ragazza che aveva un’amica che gli stava sempre appiccicata. Uscimmo in quattro ed era chiaro quello che sarebbe accaduto…”.

Il suo libro sembra un omaggio all’amore e al divertimento per tutte le età…

È proprio quello che volevo trasmettere, far sognare e divertire con il racconto di storie che viviamo tutti noi, a ogni età e ad ogni latitudine e continuerà a esserci sempre il primo bacio…