E’ la storia, densa di malinconia ma non scevra da una latente felicità, di un mito della canzone italiana che, iniziato alla fine degli anni sessanta, è e resta tutt’ora una leggenda nella storia delle musica italiana e non solo e che esce pressoché in concomitanza con il Festiva di Sanremo.
Altro importante personaggio della storia narrata è suor Margherita, che scopre il talento di Nada per il canto e che riesce a convincere la timorosa bambina del talento che la sua originalissima voce rappresenta: Nada aderisce alla insistenze di suor Margherita e si convince che solo la sua voce prodigiosa ha il potere di far guarire la mamma.
Tra la speranza, forse illusoria, di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare all’orizzonte, Nada cresce accettando ciò che la mamma desidera per lei: il successo, un giusto riconoscimento alle sue doti canore per far si che l’innata forza interiore della bimba possa sopravvivere persino alle sue stesse paure nella convinzione che tutti scopriranno presto la voce unica di quella “ bambina che non voleva cantare”
Insegnandole canzoni d’amore, con il passare degli anni, il maestro instaura con la sua allieva un dialogo struggente sul significato dell’amore romantico.
Il film riesce a riunire la favola dell’infanzia con la musica, i personaggi lievi e vitali insieme con i lati più oscuri dell’animo umano, la potenza del talento e della vocazione con le paure più segrete dell’infanzia: il timore dell’abbandono, di non essere amati abbastanza, della morte dei genitori.
In tal modo, se il racconto dell’infanzia ha il sapore del ricordo, nell’adolescenza, man mano che la storia procede, sentiamo avvicinarsi la contemporaneità con stupore ed emozione per un mondo che è tutto da scoprire.
La regista ha risposto a domande circa le location nelle quali sono state girate le scene, precisando che, diversamente da quanto potrebbe pensarsi, non sono state girate in Toscana ma, per motivi connessi alla pandemia, nel Lazio, sia pure ai confini tra le due regioni.
Discorso a parte, per la sua profonda umanità, è quello relativo a Nonna Mora ( Nunzia Schiano ), una nonna che tutti vorremmo avere; ma non debbono dimenticarsi le figure del padre di Nada ( Sergio Albelli ) e di suor Margherita ( una bravissima ed inattesa Paola Minaccioni ).
Assolutamente augurabile un sequel.