Basterebbe solo questa breve introduzione e fare questi nomi, per “trascinare” gli spettatori come “automi” al Cinema per vedere questo Film capolavoro: “The Big Short”, candidato all’Oscar 2016 come miglior Film.
Ma la verità vera è che il Film, la cui sceneggiatura è tratta liberamente dall’omonimo libro di Michael Lewis, scrittore-economista statunitense che scrive per il New York Times, pubblicato in USA il 15 marzo 2010 da WW Norton & Company, che è rimasto nella lista dei Best Seller del New York Times per ben 28 settimane, e pubblicato in Italia con il titolo “The Big Short – Il grande scoperto”, è realismo puro e cinismo cristallino di un sistema economico mondiale che forse è arrivato al capolinea. Un sistema economico che domina il mondo intero, in mano a pochissimi stra-miliardari, e che al benessere del popolo e della gente comune, predilige la ricchezza senza condizioni prodotta con l’inganno di pochissimi multi-miliardari!
L’economista scozzese Angus Deaton, Premio Nobel per l’Economia per l’anno 2015, descrive questo stesso sistema, ma in modo completamente diverso, scientificamente validato e sociologicamente avvalorato, nel suo straordinario ed attuale saggio “La Grande Fuga. Salute, ricchezza e origini della disuguaglianza”, edito in Italia nel 2015 dall’Editore “Il Mulino”.
Il Film di Brad Pitt racconta quello che è accaduto nei due-tre anni precedenti al 2008, quando come uno tsunami, lento ma inesorabile, l’Economia mondiale è stata rasa al suolo: come Pompei dalla straordinaria eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.; o come Noto Antica dal terribile terremoto del 1693!
Sulle grandi tragedie, come sempre nella storia dell’uomo di tutti i tempi e di tutti le latitudini, sono gli speculatori-iene, i ladri-squali, i banchieri-lupi, i broker-senz’anima-e-senza-pietà a prendere il sopravvento e ad avvantaggiarsi economicamente della catastrofe che si preannuncia alle porte e che solo loro (gli stra-miliardari), partendo dall’intuito, ma che poi viene avvalorato con l’ausilio di sistemi di controllo, programmi informatici di previsione e sofisticati sistemi di monitoraggio delle borse mondiali – ben descritte nel Film – possono prevedere con sufficiente anticipo quello che accadrà per fare profitti miliardari, arricchirsi spropositatamente, a danno della gente comune che si ritroverà – come di fatto si è ritrovata nel 2008-2009 – a perdere tutto e a diventare improvvisamente povera e disperata.
E’ tutto questo che il Film di Brad Pitt, Adam MeKay e Charles Randolph racconta in modo magnifico, apparentemente distaccato, ma al contempo terribile, con una direzione narrativa geniale e da veri fuoriclasse quale quella del regista Adam McKay.
Come scrivono i critici professionisti: film imperdibile!
N.B. – Questa è la recensione integrale di Andrea Giostra del Film “La Grande Scommessa – The Big Short” (2015) di Adam McKay, di cui uno stralcio è stato pubblicato da “La Repubblica” Palermo, alla pag. XVII “Spettacoli, Cultura, Sport”, di Domenica 28 febbraio 2016.