L’incontro, avente per oggetto “Luce e Salute”, si è tenuto presso l’Harry’s Bar Hotel & Restaurant di Roma e si è incentrato sul rapporto tra luce solare e salute del nostro corpo in generale con particolare riferimento alla salute degli occhi e della pelle; moderatrice l’autrice e conduttrice di note rubriche televisive sulla salute e il benessere Vira Carbone; hanno partecipato il Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Salmoiraghi & Viganò Dottor Luigi Mele, Medico Chirurgo oculista presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria della Campania Luigi Vanvitelli e la dermatologa Annalisa Pizzetti, consulente di numerose trasmissioni televisive oltre che collaboratrice di testate giornalistiche di moda, salute e bellezza;
Dai confronti nati nel corso dell’incontro è apparso evidente che senza adeguata prevenzione e protezione la luce, da strumento estetico e fonte naturale di benessere psicofisico quale é, può trasformarsi in un pericoloso fattore di rischio in grado di danneggiare la salute degli occhi e della pelle, soprattutto a causa dei raggi ultravioletti o UV i quali, da radiazioni elettromagnetiche quali sono, e sia pur rappresentando una quantità inferiore al 10% delle radiazioni non visibili dall’occhio umano, possono provocare diversi effetti negativi proprio su quest’ultimo e sulla pelle.
«Vedere la bellezza della vita – ha affermato il presidente della Fondazione Leonardo Maria Del Vecchio – è il principio che ci anima: la vista è un dono da proteggere con cura, rispettando anche le visite periodiche consigliate dalla SOI. Vogliamo un’informazione capace di avere un impatto positivo sulla salute – ha concluso il presidente Del Vecchio – perché solo così possiamo fornire alle persone gli strumenti per scegliere in maniera consapevole e divenire attori del loro percorso di prevenzione».
Oggi sappiamo con certezza che un’eccessiva esposizione ai raggi UV può causare danni alla superficie frontale dell’occhio, proprio come le scottature sulla pelle. Senza le necessarie misure di prevenzione, i danni possono andare dalla cheratite – una sensazione di bruciore molto dolorosa (ma di solito temporanea) nella cornea, tipica proprio di quando non si indossano occhiali da sole in luoghi con molta luce riflessa come la spiaggia o in regioni innevate – alla cataratta (quando la lente all’interno dell’occhio si appanna, ostacolando gravemente la visione normale); fino alla formazione di una massa, detta pterigio, che può svilupparsi nell’angolo dell’occhio, eventualmente ostruendo la cornea e quindi la visione.
Prevenzione e protezione devono procedere quindi di pari passo, e per questo il Calendario della Società Oftalmologica Italiana (SOI) prevede una vista oculistica alla nascita, una seconda entro i tre anni, un’altra il primo giorno di scuola e una a dodici anni per arrivare, poi, a una visita ogni due anni superati i quaranta e a una visita annuale dopo i sessanta (salvo diverse indicazioni dell’oftalmologo). La visita dal Medico Oculista rimane la più importante forma di prevenzione. L’80% dei disturbi e delle malattie visive, a qualsiasi età, può essere curato o trattato in maniera soddisfacente se diagnosticato in tempo.