È ormai tradizione che il Festival della Canzone Italiana, dia spazio ad alcuni brani che hanno segnato la storia della nostra musica. Lo spettacolo, nella serata di ieri non ha mancato ancora una volta di far vivere grandi emozioni. Anche gli ascolti, come era prevedibile, sono stati di nuovo un record: 13 milioni e 500 mila telespettatori hanno seguito la diretta di Rai 1, facendo registrare uno share del 53, 62%. Il programma, almeno all’apparenza sembra formidabile. I 24 concorrenti in gara hanno riproposto altrettante canzoni, accompagnati dall’orchestra, unico punto di riferimento in questa occasione per decretare la classifica finale. E questa, conoscendo i gusti del pubblico, non è una cattiva notizia.
Vado al massimo di Vasco Rossi, Vacanze romane dei Matia Bazar, E se domani di Fausto Cigliano e Gene Pitney, Luce di Elisa Piazza grande di Lucio Dalla, Se me lo dicevi prima di Enzo Jannacci Gli uomini non cambiano, La nevicata del ’56 interpretate da Mia Martini e La voce del silenzio di Tony Del Monaco e Dionne Warwick sono solo alcuni dei titoli interpretati nel corso della serata e ad intonarli c’erano più che valide voci come Fausto Leali, Arisa, Simona Mollinari, La Premiata Forneria Marconi, Ornella Vanoni, Simone Cristicchi e Annalisa (In copertina tutte le immagini dei duetti e degli ospiti della serata).
Insomma, tanta carne al fuoco per una serata, sicuramente in grado di suscitare interesse, anche se non certo la migliore che si sia mai vista sul palco dell’Ariston. Sono infatti lontani, i tempi in cui erano ospiti le grandi star internazionali capaci di concludere le loro esibizioni lasciando in visibilio il pubblico. Il pensiero va al Sanremo del 2012 in cui parteciparono Al Jarreu, Patty Smith, la storica chitarra dei Queen Brian May e l’inconfondibile voce dei Morcheeba, Skye, ma anche al 2009, in cui Paolo Bonolis chiamò in causa alcune tra le voci più amate del nostro paese come Riccardo Cocciante, Zucchero e Pino Daniele.
Alcuni arrangiamenti si sono rivelati molto originali. A gusto personale, ho apprezzato molto il tentativo di rendere più moderna una canzone che per tanto tempo era stata messa da parte come L’edera; la rivisitazione in chiave jazz di E se domani, interpretata da due ottimi vocalist come Raphael Gualazzi e Simona Molinari; un autentico pezzo a cavallo tra blues e soul come Deborah, intonata da Michele Zarrillo, accompagnato da un grande vocalist come Fausto Leali.
Tra le band presenti sulla scena, il pubblico ha senz’altro gradito anche l’idea del complesso Pinguini Tattici Nucleari: mettere insieme 8 grandi successi di Sanremo dagli anni ’50 al 2019 per un unico medley in cui attraverso differenti stili musicali, era facile rievocare i cambiamenti di varie epoche.
Punti deboli della serata, i rapper, che attraverso il loro modo di cantare ed esporsi sul palco sembrano poco adatti per interpretare brani che non si adattano al loro
stile; l’assenza di Fiorello, che sicuramente non avrebbe mancato di rendere ancora più divertente la serata con qualche risata in più; la valletta della serata Georgina Rodriguez, più interessata a interagire con il suo Cristiano Ronaldo seduto in prima fila e a scherzare con Amadeus su alcuni problemi di natura calcistica come la rivalità tra Juventus e Inter, piuttosto che leggere correttamente i nomi dei cantanti.
Al di là della musica, tornando invece ad altri momenti emozionanti, non possiamo non citare la simpatia della conduttrice albanese Alketa Vejsiu, che oltre a parlare un ottimo italiano, ha anche avuto la trovata molto originale di salire le scale invece di scenderle.