Lenny Belardo, cardinale nelle preferenze del cardinale americano Spencer, viene inaspettatamente eletto Papa ed assumerà il molto significativo nome di Pio XIII: è il primo Papa italo – americano della storia ed è anche il più giovane Papa di sempre: ha soltanto quarantasette anni.
Cardinale mite, obbediente, di poco peso politico all’interno della Curia romana, viene eletto forse proprio per le sue apparentemente modeste qualità: è un uomo tormentato, ossessionato dalla cattiveria che gli fece la madre quando lo mise al mondo e lo abbandonò; nell’orfanotrofio che lo accolse si spalancarono per lui le braccia di Suor Mary, che gli ha fatto praticamente da madre ed alla quale è fortemente legato, al punto che non appena eletto al Soglio di Pietro la chiama come sua personale assistente, aprendo un primo conflitto con il Segretario di Stato ( un cardinal Voiello stupendamente interpretato da Silvio Orlando ).
La serie venne presentata come evento speciale alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e la stampa internazionale ebbe ad accoglierla con molto successo: sarà proiettata in oltre centodieci paesi che prenderanno atto che un pontefice può anche essere un uomo con idee posizionate agli antipodi dell’attuale pontefice Francesco, un suo alter ego totalmente diverso da lui, un Papa in grado di “ chiudere “ invece che di “aprire “, in grado di persuadere milioni di persone ed in grado di allontanare gli empi dalla Chiesa, un Papa che rimproverasse i fedeli per richiamarli ad un assoluto sacrificio, quasi ad un oscurantistico fideismo di carattere oscurantista, un Papa che vuole essere veramente la rappresentanza di Dio in Terra.
Paolo Sorrentino ha svolto una lunga serie di indagini e si è ampiamente documentato iniziando dalle cose di base come diari e biografie di cardinali e nella sua opera è stato sorretto da un giornalista e teologo, Alberto Melloni, che lo ha concretamente aiutato a girare un film molto costoso e complicato e per il quale, forse ovviamente, il Vaticano non ha offerto alcuna collaborazione: gli ambienti sono stati tutti ricostruiti utilizzando luoghi, ambienti e scorci molto diversi che, però, ben si sono adattati alla narrazione arrivando a descrivere in maniera egregia la reale situazione.
Insomma, questo Papa “ nuovo “ è una figura che si muove in un’area animata da una domanda di bisogno e da una necessità ricorrente: il problema non è tanto credere in Dio ma credere nella sua imprescindibile necessità.
Jude Law è Pio XIII e si esibisce in una interpretazione tale che all’inizio desta quasi antipatia per la figura che assume rispetto al miliardo di fedeli che dovrà gestire, ma che in seguito e con lo snodarsi delle puntate arriverà, inaspettatamente, alla verità.
Silvio Orlando, il cardinal Voiello, si dimostra veramente un attore eccezionale, la sua napoletanità si rivela fondamentale, in perfetta sintonia con Sorrentino, per dimostrare una figura “ alla rovescia “: prima un Richelieu ante litteram, poi un’anim gentile dotate di grande bontà e di affascinante sensibilità per le persone meno fortunate.
Tra gli altri interpreti: Javier Càmara nella parte del cardinal Gutierrez, Scott Sheperd, Cecile de France ed uno splendido Toni Bertorelli che interpreta magistralmente la parte del