“Viva l’Italia – La Nazionale di tutti”, in attesa della finale degli Europei 2020 Inghilterra-Italia
È solo tifo e passione? O c’è anche altro che gli Azzurri riescono ad incarnare? Il fatto che si tratti di un gruppo compatto e omogeneo con tanti leader ma senza un fuoriclasse assoluto, ha avuto un peso? La rinascita di questa squadra ha un legame con la voglia di rinascita e ripartenza di un Paese provato da due anni di pandemia? Italia – Inghilterra è solo una finale o rappresenta un confronto tra due Paesi che hanno visioni contrapposte su temi come Europa, pandemia o economia? Provano a rispondere i personaggi intervistati nell’instant doc: il direttore di Sky Sport Federico Ferri, il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, i giornalisti Paolo Condò, Ferruccio De Bortoli e Anna Billò, il campione azzurro dei Mondiali dell’82 e commentatore di Sky Giuseppe Bergomi, il virologo Fabrizio Pregliasco, l’étoile Roberto Bolle, la prima ballerina della Scala Virna Toppi.
La nostra è una Nazionale forte – dice nel doc Giuseppe Bergomi -. Sulla carta si è sempre detto che non avevamo elementi di spicco, ma noi abbiamo leader carismatici. Siamo una squadra solida, forte e emotivamente molto stabile. Poi abbiamo un leader assoluto che è Mancini: è riuscito a costruire una grande squadra, che gioca come una squadra di club, che riesce ad essere coraggiosa e osare, a proporre un certo tipo di calcio che da tanto tempo non riuscivamo a trovare. Ha fatto un lavoro straordinario e grazie a lui siamo arrivati a giocarci la finale.
Per Roberto Bolle siamo uniti nel sostenere la Nazionale perché abbiamo la voglia di vivere un sogno comune, dopo un momento così difficile e buio come quello che abbiamo passato, è un momento di leggerezza, di svago, in cui vogliamo vivere un sogno, sentirci uniti nel realizzare qualcosa di bello e di grande. Questo lo sport, come l’arte e la danza, lo può fare.
Nel fatto che i successi della Nazionale arrivino in un momento di ripresa economica c’è una certa casualità, ma è benvenuta – spiega Ferruccio De Bortoli -, i caso ci ha favorito. Ci sono stati altri momenti, nella storia del Paese, nei quali i successi sportivi hanno dato fiducia. La fiducia non si crea in laboratorio, dipende dalla qualità delle relazioni, dal sentirci tutti un Paese unito, avere degli obiettivi comuni. Questa congiuntura ci dà un po’ più di spinta e un po’ più di resilienza.
IL SONDaGGIO
La ricerca ha chiesto anche cosa rende questa nazionale diversa dalle altre: per il 21,4% del campione è perché dimostra umiltà e spirito di sacrificio, per il 19,5% non ha stelle, ma spirito di squadra, per il 18,6% fa differenza la leadership di Mancini, mentre per il 13,7% è perché fa un gioco bello da vedere, mentre per il 12,1% i giocatori si divertono e quindi fanno divertire. Non si esprime il 14,7% degli intervistati.
E l’amore per la Nazionale non è legato alla vittoria: l’80,2% degli intervistati dice che non cambierà opinione a seconda del risultato della finale di domenica.