Giuliano vive a Roma, è simpatico, estroverso, molto accattivante ed abita in una zona centrale dalla quale non si finisce mai di ammirare il Colosseo, mentre Tommaso risiede in Canada dove ha una sua vita propria; ma quando viene a sapere che Giuliano è praticamente in fin di vita non esita a trasferirsi nella Capitale per quattro incredibili giorni durante i quali “ accompagna “ il suo amico malato di cancro che ha deciso, “ sua sponte “, di rinunciare ad ogni ulteriore cura.
I caratteri dei due amici sono abilmente descritti da Spada, con amarezza non priva però da simpatiche intromissioni di carattere comico e da qualche, per i più sensibili, motivo di commozione.
E proprio per questa “ inaspettata “ consolazione che lo spettatore è indotto a, insieme all’eloquente titolo del film, riflettere sul significato dell’esistenza perché prende atto che……tutto passa.
Comunque un film classificato drammatico, da vedere, anche per la presenza di un altro fedelissimo amico di Giuliano, un simpatico canone di nome Pato che poco fa ma molto lo aiuta, con semplicità ed emozionante fedeltà concorrendo alla descrizione di una bella storia di amicizia che fa tanto riflettere sul significato stesso della vita e della morte.