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Palazzo Butera: la lucida utopia di “un cretino genovese” che guarda al futuro di Palermo e lotta contro il “gattopardismo”

Palazzo Butera: la lucida utopia di “un cretino genovese” che guarda al futuro di Palermo e lotta contro il “gattopardismo”

di Joanna Busalacchi, Massimiliano Deidda, Aurora Wjan

Massimo Valsecchi si presentò al Collega di Palermo, ma non ne aveva bisogno: era già conosciuto perché al suo modello di organizzazione dei musei milanesi era ispirato il sistema museale di ateneo dell’Università di Palermo http://musei.unipa.it/ . Oggi Palazzo Butera è un progetto compiuto con al centro l’idea che “la Sicilia, con la sua storia millenaria, può rappresentare un punto di partenza per ripensare l’identità europea.”
Quando avvenne il primo incontro, otto anni fa, Lagalla, Carta e Midiri erano, rispettivamente, Rettore dell’Università di Palermo (2008-2015), Professore ordinario di urbanistica del Dipartimento di Architettura e Vice Direttore del Centro Servizi Sistema Museale di Ateneo. Oggi Roberto Lagalla è il Primo cittadino di Palermo, Maurizio Carta è Assessore alla “Urbanistica e Centro storico e Rapporti con Università” , e Massimo Midiri è stato eletto Rettore per il sessennio 2021-2027. Sono tutti a inizio mandato e hanno il tempo e la possibilità di lasciare una traccia del loro passaggio in città, amministrando Palermo secondo quel modello culturale già condiviso in quelle conversazioni che indirizzarono Massimo Valsecchi a investire tutti gli sforzi e le risorse in un’iniziativa privata, di fronte alle difficoltà di intervenire sugli edifici pubblici dell’immenso patrimonio storico culturale della città di Palermo, dovute all’inerzia attribuita all’amministrazione comunale rappresentata dalla precedente giunta Orlando.
Oggi Massimo Valsecchi si batte contro il “gattopardismo”, non guarda al passato glorioso ma al futuro della città come “testa di ponte” dell’Europa verso l’Africa. Vuole creare un modello di sviluppo che a partire dalla “fabbrica” della ristrutturazione del Palazzo Butera, punta sugli artefici della ricostruzione di travi, tetti, strutture e arredi, per dar vita ad una scuola di maestri artigiani capaci di fornire le maestranze necessarie ad un’azione di recupero del patrimonio cittadino. La gru ferma in via Butera, al numero civico successivo al Palazzo, segna il tempo di reazione della nuova giunta alla richiesta di variazione d’uso dei locali che ospiteranno questo progetto di rinascita.