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La Sicilia degli Dei, una guida mitologica per scoprire l’isola “metafora del mondo”

La Sicilia, sosteneva Leonardo Sciascia, è la metafora del mondo. Il grande scrittore di Racalmuto si riferiva soprattutto al “male” che questa terra ha conosciuto e continua a conoscere e all’assenza di futuro. “La paura del domani e l’insicurezza qui da noi sono tali che si ignora la forma futura dei verbi. Non si dice mai “Domani andrò in campagna”, ma “dumani, vajiu in campagna”, domani vado in campagna – scriveva Sciascia – Si parla del futuro al presente. Così, quando mi si interroga sull’originario pessimismo dei siciliani, mi viene voglia di rispondere: “come volete non essere pessimisti in un paese dove il verbo al futuro non esiste?”.

Questa “mancanza di idee” è il più grande peccato della Sicilia. Per ragioni storiche, i siciliani non credono nelle idee, anzi mancano di progettualità; non credono che si possa cambiare e non credono che il mondo mai possa essere diverso da come è stato. Una sorta di “pessimismo cosmico” trapiantato nell’apatia dei siciliani. Ma se il futuro è incerto quello che invece non manca all’Isola è il passato, glorioso al punto che una città come Siracusa nel V secolo a.c. divenne la capitale della Magna Grecia rivaleggiando sia con Roma che con Atene.

Adesso un libro, appena pubblicato da Raffaello Cortina Editore, ripercorre in modo esaustivo “La Sicilia degli Dei” (295 pag. euro 20). Gli autori Giulio Guidorizzi e Silvia Romani, due professori che hanno fatto dello studio della mitologia la loro “ragion d’essere” come direbbe Parmenide, regalano ai lettori un viaggio palpitante che parte dalle isole Eolie, terre di vento e di fuoco, e arriva fino a Mozia, l’isola sospesa. In mezzo c’è tutta la millenaria storia di questo “ombelico del mare” come lo descriveva Omero nell’Odissea. C’è Taormina e la costa dei Ciclopi, il lago di Pergusa e il ratto di Persefone, Selinunte con i miti scritti nella pietra. Quella Sicilia, scrivono gli autori in cui si può ancora vivere “la stranizza di un mezzogiorno d’estate, con i cortili risuonanti di voci e qualche buona storia da raccontare ed ascoltare”.

“Sull’altalena di pieni e vuoti che rappresenta il moto incessante e millenario verso l’isola del mito – annotano gli autori – la Sicilia non gioca, tuttavia, la parte di chi prende senza nulla dare: ha consentito ai suoi di migrare, in condizioni spesso di povertà e di disagio e, soprattutto, ha restituito al mondo la magia dei suoi racconti che si riannodano senza soluzione di continuità dall’antichità al mondo contemporaneo, da Omero, passando per Verga, Pirandello, Tomasi di Lampedusa, fino a Camilleri”.

Quel che è che certo, leggendo questo libro che è scritto in modo chiaro e discorsivo, è che gli Dei non hanno mai abbandonato quest’Isola. Nelle campagne assolate nel cuore dell’estate si può ancora sentire Eracle chiamare le sue mandrie e Ulisse ridere del Ciclope. Nel tramonto di Agrigento, di Selinunte, di Segesta rivivono ancora le processioni in onore degli Dei. Una magia che rinasce nei teatri di Siracusa, con le sue rappresentazioni classiche diventate un must contemporaneo e di Taormina, il racconto del mito rivive ogni giorno e fa apparire – nonostante il “male” che ancora sussiste, con la mafia e i suoi derivati – tutto il fascino di questa terra metafora del mondo.

Giornalista professionista, ha lavorato nelle redazioni del Tg4, Il Giornale, Liberal, Affari & Finanza e, come corrispondente, per Tribuna de Actualidad. È stato tra i curatori della comunicazione aziendale di Cirlab, Netsystem ed Enel. È autore dei libri El Paìs, le ragioni di una svolta (FrancoAngeli, 1999), Europa di carta guida alla stampa estera (FrancoAngeli, terza edizione 2009) e coautore del volume Guido Gonella, il giornalista (Edizioni Goliardiche, 2006). Ha insegnato Storia del giornalismo europeo all'Università Lumsa di Roma. Nel 2006 ha vinto il premio giornalistico come addetto stampa dell'anno per l'economia. E' stato capo ufficio stampa del Ministero del Commercio Internazionale, vice coordinatore dell'Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico e assistente per la stampa nazionale a Palazzo Chigi durante l'esperienza del Governo tecnico guidato dal prof. Mario Monti.