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Le Badanti: i vecchi, le donne e il sociale. In sala dall’11 giugno

Le badanti di Marco Pollini
Le Badanti  a Cannes 68
Le Badanti a Cannes 68

LA BADANTI: I VECCHI, LE DONNE ED IL SOCIALE NEL FILM DI MARCO POLLINI di Andrea Gentili
Tre ragazze extracomunitarie arrivare in Italia, in un posto meraviglioso che si affaccia sul lago di Garda e che cercano di fuggire dalle tristezze di una vita incerta e senza prospettive sono le protagoniste di una storia al limite del fantastico insieme ad un gruppo di anziani ricoverati in una casa di cura che a causa dell’ingordigia del suo direttore sta per fallire.
E’ questa la base della storia che si incrocia con le personali disavventure di ognuna delle ragazze e che quasi per un fatto del destino si mescola con la speranza delle tre di formarsi una vita “ normale “; storie di vecchi che si ingegnano a farsi dispetti, più o meno simpatici, donne anziane che, come sempre, gestiscono la vita in comune, invidie, speranze ed infine il successo ottenuto grazie al ritorno ad una normalità di un vivere sociale che farà guadagnare loro una vita con un minimo di prospettiva.
E’ un film che ha lo scopo di sottolineare il ruolo delle donne, di donne che forti e determinate, caparbie riescono ad uscire da situazioni terribili ed a ricostruire la loro vita e quella degli anziani ricoverati facendo si che, tutti insieme, potranno godere di una ritrovata felicità; è un film dedicato si alla vecchiaia ed alle storie del passato dei protagonisti ma anche e soprattutto ai giovani che, oggi, non riescono a trovare la loro strada.
Marco Pollini, da noi intervistato sul perché abbia scelto di dirigere un film apparentemente ingenuo, forse anche un tantino lento sul piano della cinematografia pura, ha descritto il suo lavoro “….come un ritratto sincero della vecchiaia e di donne che non hanno nulla, che si sono sapute creare un futuro dimostrando così di essere più forti degli uomini “.
La pellicola è stata girata tra il Veneto, l’Alto Garda e nientemeno che la Malesia ed utilizza le condizioni sociali del Bel Paese come significativo sfondo per le storie ed i personaggi che via via vanno sempre più mettendosi a fuoco, particolarmente per la condizione delle tre protagoniste che si scontrano, e si incontrano, con una cultura ed un sociale profondamente diversi da quelli del loro paese d’origine; è stata presentata in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia nel 2014 e rappresenta il risultato di una coproduzione tra la veronese Ahora! Film e la Società malese Sh Entertainment, coproduzione sostenuta dalla Regione Veneto attraverso il tax Credito cinematografico.
Che dire degli interpreti? Molto generosa l’interpretazione degli attori che hanno rappresentato i ricoverati nella casa di cura, patetica e pregnante al tempo stesso quella di un ritrovato, per il cinema, Pino Ammendola, semiprofessionale quella delle tra ragazze Nadiah A. Din, Anna Jmskaya e Samantha Castillo, tre attrici, si dice, assai note nei loro paesi d’origine e che, come per le parti da loro interpretate, speriamo riescano ad affermarsi altrettanto in Italia.
La pellicola sarà proiettata nelle sale di diverse città italiane a partire dal 11 giugno p.v.