Le Ninfee di Monet, un incantesimo di acqua e luce. La depressione che afflisse Monet e che lo indusse ad abbandonare la pittura per dedicarsi anima e corpo alla sua impresa più colossale, la realizzazione della Grand Décoration, una serie di pannelli raffiguranti lo stagno di ninfee della residenza del Primo Ministro francese George Clemenceau, fu particolarmente utile alla cultura pittorica universale perché quella serie di tele produssero l’effetto di proclamare Claude Monet quale padre dell’impressionismo.
Le ninfee, raffigurate da Monet nei quadri presentati per la prima volta all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 sono l’origine di un viaggio che ha inizio da Parigi e che comprende il Museo Marmottan Monet, il Musée de l’Orangerie e il Musée D’Orsay, prosegue per Giverny con la Fondation Monet, la casa e il giardino dell’artista, e seguendo il percorso della Senna giunge a Le Havre dove Monet trascorre il primo periodo della sua vita artistica. ( al link la recensione della mostra di Monet al Vittoriano ).
Claude Monet è morto da appena cinque mesi quando la sua opera, Le Ninfee, varcherà il grande stagno dell’Oceano per giungere negli Stati Uniti dopo essere stata accolta non proprio favorevolmente dal pubblico francese.
Tutta questa storia è narrata nel bellissimo film di Giovanni Troilo prodotto da Ballandi Arts e da Nexo Digital che ingloba interventi preziosi in grado di gettare nuova luce sulla figura di Monet e del suo lavoro nonchè di quello della fotografa fiamminga Sanne De Wilde e quello della giardiniera della Fondation Monet, Claire Hélène Marron con una colonna sonora firmata da Remo Anzovino.
Purtroppo il film resterà nelle sale italiane soltanto per tre giorni, dal 26 al 28 novembre prossimi.