Home Cinema Recensioni Film “Matrimonio al Sud”: un cast compatto con Fatima Trotta sposina napoletana. Recensione

“Matrimonio al Sud”: un cast compatto con Fatima Trotta sposina napoletana. Recensione

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MATRIMONIO AL SUD, Massimo Boldi di nuovo sugli schermi con la disfida tra Nord e Sud, stavolta utilizzando come soggetto il matrimonio, soggetto che in un periodo come quello che stiamo vivendo sembra si utilizzi non tanto per la formazione di nuove famiglie quanto solo come soggetto cinematografico: due famiglie di diversa origine e formazione, una milanesissima e l’altra napoletana, una famiglia di industriali la prima ed una di pizzettai la seconda; l’industriale ha un figlio maschio ed il pizzaiolo una figlia femmina che decidono di sposarsi, in un paese del sud come vuole la tradizione locale con grande scorno dell’industrialotto e della sua signora.

In “Matrimonio al Sud” non si vive soltanto l’atmosfera a dir poco campanilistica della vicenda “ organizzazione del matrimonio “ ma si vive anche il dramma causato dal fatto che il pizzaiolo dà incarico ad una Tv locale di trasmettere in diretta le nozze, cosa che non piace alla famiglia milanese; non solo: il fatto che la Tv la faccia da protagonista nella storia dell’organizzazione del matrimonio comporterà che il piano segreto dei due giovani sposi di trasferirsi in America dopo le nozze venga rivelato, con la conseguenza che i due padri decideranno, per questa occasione finalmente d’accordo, di ostacolare il matrimonio perché entrambi non vogliono separarsi dai figli.
Ha qui inizio una serie di colpi di scena e di gags spesse volte esilaranti, altre meno, interpretate da attori giustamente scelti che recitano con un notevole impegno e con una vis comica generale adatta più ad un film di genere “ natalizio “ che non ad una vera e propria vicenda sulla quale ragionare per esaminare in dettaglio quanto lecita sia l’ingerenza pressante dei genitori nel futuro matrimoniale dei loro figli e, a prescindere da questa ultima considerazione, come debbano essere regolati i rapporti tra due famiglie di genere e cultura assolutamente diversa.
Come tutte le storie a sfondo comico quasi tutto va a finire bene, anche perché l’intero cast si impegna veramente formando un unicum davvero forte, cosa questa che garantisce il successo della storia: è evidente l’affiatamento tra gli interpreti tra i quali spicca un Massimo Boldi, coautore del soggetto, dalle mille positive sfaccettature e che ha saputo creare intorno a se una atmosfera serena e positiva, da buon padre di famiglia e da vero capocomico; il dualismo tra la napoletanità di Biagio Izzo ( il padre pizzaiolo ) e la milanesità di Massimo Boldi ( l’industriale milanese ) è alla base della comicità del film mentre tutti gli altri interpreti, dagli sposi alle mamme degli sposi riescono a coagulare intorno a loro la simpatia del pubblico; bravo anche Peppe Barra, presenza di prestigio all’interno del cast, nella parte del prete cieco e bravi anche Gabriele Cirilli ( scuola Proietti ) nella parte del ciociaro Maurizietto, con Loredana De Nardis ( la sorella, nel film ) nonché Gisella Donadoni, milanese antipatica ma poi conquistata dal ciociaro quasi a coronare una festa all’insegna del “ volemose bene “ tra le due fazioni geografiche nelle quali è “ divisa “ l’Italia.
Personaggi a latere, ma di non minore importanza, si evidenziano in Paolo Conticini, organizzatore di matrimoni e tombeur da strapazzo de femmes ( in particolare di mamme degli sposi ), Debora Villa e Barbara Tabita ( le mogli di Boldi e di Izzo ) e tanti altri personaggi tra i quali si deve segnalare Enzo Salvi, un bamboccione romano assolutamente simpatico che di mestiere fa il cameriere e soprattutto i due sposi, Fatima Trotta e Luca Peracino, nonchè tanti altri di genere minore che però contribuiscono a rendere festosa l’atmosfera gioiosa e distensiva, almeno per quegli ottanta minuti di durata del film, film che Massimo Boldi ha definito non come un cinepanettone in anticipo ma come un film per tutta la famiglia da vedere per divertirsi anche prima di Natale e che la sapiente regia di Paolo Costella rende simpatico ed adatto a trascorrere bei momenti distensivi.
Belle le location scelte, in particolare Polignano a Mare e Sant’Antonio Abate vicino Pompei dove è ubicato il sontuoso hotel sede della festa di nozze, normalmente utilizzato proprio per celebrazioni di matrimoni tipici della zona del napoletano; degna di essere apprezzata la fotografia di Agostino Castiglioni e lodevole la regia di Paolo Costella. L’uscita di “Matrimonio al Sud”, la cui durata è di ottanta minuti, è prevista per il prossimo 12 novembre.

di Andrea Gentile