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Matth Vi tra musica e immagini: “Questo sono io”, un piccolo film nel luogo del cuore

Matth Vi tra musica e immagini: “Questo sono io”, un piccolo film nel luogo del cuore. 

Matteo Luongo in arte Matth Vi, attraverso il video del suo ultimo singolo “Questo sono io” ci racconta quale importanza abbiano per lui le immagini che accompagnano la musica. Matth Vi, musicista raffinato, sceglie un luogo particolare per questo piccolo film: Il Teatro del Silenzio, dove Andrea Bocelli sceglie di fare molti dei suoi concerti. Cantautore, Matth Vi suona e studia chitarra dall’età di otto anni, ha partecipato a moltissimi concorsi tra i quali le selezioni di Sanremo Giovani e X Factor, mancate per un soffio. Cosa lo contraddistingue è la sua passione, la sua fedele chitarra e le parole che sceglie, con cura, per dare voce alle proprie emozioni. 

Il video clip del tuo ultimo singolo “Questo sono io” è un piccolo film, com’è nata l’idea?

La Toscana, che è la mia regione di appartenenza, ha luoghi bellissimi, ma il mio posto del cuore è uno. Il video clip che accompagna “Questo sono io” è il racconto di un viaggio alla ricerca della consapevolezza dove il punto di arrivo è il Teatro del Silenzio: un luogo isolato, con un prato, un laghetto e pochi massi, lontano dal traffico e avvolto in una pace quasi irreale. Nelle immagini, una Ford Mustang del ’64 che percorre una strada di campagna deserta; un racconto dove s’intrecciano immagini di me solo al Teatro del Silenzio e il viaggio fatto per giungervi, in una sorta di flash back sottolineato dai colori del ricordo.

 

Cantautore ma anche video maker, quale importanza ha il cinema nel tuo percorso artistico?

Il cinema ha sicuramente un posto importante per me e lo guardo, ovviamente, con un’attenzione ai particolari che, di solito, lo spettatore non ha. Mi piace capire con quali accorgimenti è stato girato e intravederne i retroscena. Un mondo che mi affascina e per il quale non mi dispiacerebbe potermi metter alla prova come compositore. 

 

Qual è il tuo film del cuore?

“Sette anime” di Will Smith, perché racconta un cambiamento, una redenzione. In sette secondi per una distrazione distrugge sette vite. Da lì, il cambiamento e la voglia di espiare la propria colpa donando sè stesso agli altri, nel tentativo di porre rimedio al dolore procurato. Un film profondo che mi ha fatto riflettere e che non posso dimenticare.

 

In che modo si coniugano musica e video nella tua vita lavorativa?

Si coniugano molto bene anche perché s’intrecciano spesso e volentieri. Nel video del singolo, per esempio, ha collaborato con me una squadra di amici con i quali lavoro: Daniele della Digital Memory con cui collaboro, che non solo è un amico, ma anche mentore per quello che riguarda le video produzioni; la Mustang è della Decibel/Saba offerta dall’amico Federico, la regia e la post produzione sono curate da me. Scrivo canzoni, brandelli di vita, che trovano una loro naturale dimensione nelle immagini che le raccontano…la musica e le immagini sono le mie migliori compagne.  

Quanto credi che sia importante il video clip che accompagna le canzoni?

Con la mediaticità di oggi, è fondamentale accompagnare una canzone a un video che la possa raccontare al meglio. Escono tantissime cose, i passaggi per radio sono lottizzati ed è veramente difficile ottenere visibilità. Le immagini forse possono aiutare le parole, per essere ascoltate. Il 74% delle vendite delle canzoni è dato dai video che ovviamente sono sempre più importanti. A me piacciono in particolar modo, perché per mestiere faccio sia il cantautore sia il video maker!