Home Arte Munda: il Museo de L’Aquila nato dalle macerie del terremoto

Munda: il Museo de L’Aquila nato dalle macerie del terremoto

Munda, Min Dario Franceschini

MUNDA:IL MUSEO DE L’AQUILA NATO DALLE MACERIE DEL TERREMOTO nceschini

Munda, Min Dario Franceschini
Munda, Min Dario Franceschini

E’ stato inaugurato a L’Aquila dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini il MUNDA, Museo Nazionale d’Abruzzo, che ospiterà provvisoriamente nei locali dell’ex mattatoio comunale, restaurati ad hoc, tutta una serie di opere salvate dal terribile terremoto che sconvolse la città e parte dell’Abruzzo aquilano nel 2009.
Un evento emozionante non solo per l’importanza del progetto museografico e museologico, per l’eccellenza dei lavori eseguiti e per il restauro compiuto, ma anche per il valore storico – artistico delle opere esposte e per il significato che esso assume per L’Aquila e per le terre d’Abruzzo dopo il sisma
Sei sale ubicate in bella posizione in località Borgo Rivera, proprio di fronte ad un altro monumento storico simbolo del capoluogo dell’Abruzzo e della sua fondazione: la fontana delle 99 cannelle, anch’essa restaurata ma decentrata rispetto al luogo in cui sorgeva il precedente museo cittadino, il castello cinquecentesco che domina in bella posizione la operosa città che faticosamente ma in maniera costante sta risorgendo a nuova vita, sei sale che sono state realizzate con tecniche antisismiche per ospitare, sia pure provvisoriamente, oltre cento opere di diverse epoche e tipologie ( reperti archeologici, sculture lignee di rara bellezza, dipinti antichi e recenti databili fino al secolo XVIII ).
Tutti i pezzi in mostra nelle sale sono stati restaurati dopo essere stati miracolosamente ritrovati, alcuni apparentemente irrecuperabili, dopo il terremoto; l’intervento è stato portato a termine ( non ancora del tutto ) dallo Stato Italiano attraverso la rete dei Musei Attrattori del Mezzogiorno ( Mumex ) ed alcuni di essi sono veramente tornati a vivere grazie all’ operosa attività di restauro che ha consentito di recuperare opere di straordinaria bellezza come la Madonna di Lettopalena ( XII secolo, proveniente dall’Abbazia di S. Maria in Monteplanizio ) o la Madonna “ de Ambro “ del secolo XIII proveniente dalla chiesa di S. Maria a Grajano: di assoluta bellezza anche la Madonna con bambino proveniente dalla chiesa di Collemaggio ed anche tutte le “ Madonne Lattarie “ dipinte su tavola testimonianti il secolare culto della Madonna nell’intera area dell’appennino abruzzese; di particolarissimo interesse l’incredibile recupero di una “ Madonna e Santi “ che, dopo essere stata massacrata dai muri crollati della Chiesa di S. Giuseppe dei cappuccini a L’Aquila ed essere rimasta per mesi all’aperto sotto l’acqua e la neve, è stata sottoposta a studi approfonditi che hanno permesso di ricomporre l’immagine attraverso l’interessamento dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma e di far letteralmente “ risorgere “ l’immagine sacra.
La direttrice del Polo Museale d’Abruzzo, dott. Lucia Arbace ha evidenziato al Ministro Franceschini ed agli intervenuti, tra i quali il Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli ed il Sindaco Massimo Cialente, la eccezionale sinergia con la quale l’opera di restauro è stata quasi del tutto condotta in porto; l’Arcivescovo della città, Mons. Giuseppe Petrocchi ha dichiarato che il restauro effettuato ha portato alla luce un patrimonio che unisce il passato al futuro, con la collaborazione dell’intera cittadinanza; il ministro Franceschini, nel suo discorso di apertura, ha anche annunciato l’intenzione del ministero di integrare la dotazione del museo appena aperto con opere di artisti contemporanei che vorranno donarle alla città in vista della definitiva collocazione del MUNDA all’interno di Palazzo Ardinghelli attualmente in fase di restauro attraverso fondi che il governo russo ha fatto pervenire alla città dopo il terremoto.
Il Museo restaurato sarà accessibile, nella sua attuale sede, a chiunque, gratuitamente, fino al prossimo 3 gennaio 2016.