“Pollock e la Scuola di New York” . E’ stata inaugurata alla presenza del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, del vicepresidente della Corte Costituzionale Luigi Mazzella e di Fausto Bertinotti, con una speciale visita guidata da Vittorio Sgarbi, la mostra “Pollock e la Scuola di New York” che accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York.
Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono quindi a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra attraverso circa 50 capolavori – tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Proprio in questo clima di insurrezione e stravolgimento sociale, l’espressionismo astratto diventa un segno indelebile della cultura pop moderna, attraverso il particolare connubio tra espressività della forma e astrattismo stilistico, che influenzarono sensibilmente tutti gli anni 50’.
“Action painting” vuol dire innovazione, trasformazione, rottura dagli schemi e dal passato: una mostra per riscoprire non solo il fascino di tale movimento attraverso l’arte ma anche per rivivere emozioni e sentimenti propri di quegli artisti che hanno reso unica un’era della storia dell’arte.