Home Cinema Un Natale stupefacente: Lillo e Greg alla riscossa. Recensione

Un Natale stupefacente: Lillo e Greg alla riscossa. Recensione

Lillo e greg al cinema

UN NATALE STUPEFACENTE:  LILLO E GREG ALLA RISCOSSA. Recensione di Andrea Gentili

Ovviamente è un film natalizio, un film collegato al periodo più festaiolo dell’anno durante il quale accadono sempre cose inaspettate.  E proprio le cose inaspettate narrate nella storiella della quale Lillo e Greg sono gli indiscussi protagonisti  dello svolgimento degli eventi più o meno credibili che a causa di un imprevisto i nostri eroi sono chiamati ad affrontare nelle vesti di zii di un nipote sveglio, furbo e malizioso quale è il piccolo Matteo i cui genitori vengono arrestati, si scoprirà poi, erroneamente per coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti .

Bisognerebbe nascondere al bambino la vicenda dell’arresto dei genitori, ma le maldestre iniziative degli zii Remo ( Lillo ) ed Oscar ( Greg ) non lo conducono altro che a capire, per fortuna alla fine della storia, quanto è accaduto e che viene narrato in mezzo ad una serie di gags, equivoci e controverse interpretazioni di quanto sta accadendo; certamente all’interno della vicenda si intrecciano altri esilaranti accadimenti che tutti tendono ad evitare che le iniziative di due incredibili assistenti sociali portino alla conclusione che il bambino debba finire in un istituto per minori proprio nei giorni di Natale.

Paola Minaccioni, nelle vesti della moglie separata di Lillo è di una bravura eccezionale ma la coprotagonista Ambra Angiolini ( la fidanzata di Oscar ) è veramente brava, convincente ed assicura la scorrevolezza del film che non manca di episodi geniali ed a volte paradossali come quello ad esempio del funerale in concomitanza con il matrimonio al quale il defunto avrebbe dovuto assistere in qualità di testimone o come la narrazione della storia in itinere tra i due assistenti sociali che dovrebbero vigilare sul bambino che, gestito da due zii assolutamente incapaci ad attendere all’infanzia, se la cavano però abbastanza bene con bugie stratosferiche, comunque che ispirano spontanee risate.

La socialità anche in questo film è velatamente alla base del soggetto: il problema degli assistenti sociali che non vogliono convincersi a fare outing, il matrimonio in crisi che però in questo caso viene salvato non sono altro che l’esternalizzazione di problemi attuali che la società sta gradualmente assorbendo; la vita da separato di Remo ( Lillo ) che è costretto a vivere all’interno della sua automobile, lo sciupafemmine Oscar ( Greg ) che finalmente si innamora e si sposerà, la crisi esistenziale della moglie di Remo della quale è protagonista la brava Paola Minaccioni che si rifugia nell’illusione amorosa di un tatuatore un poco guru ed un poco asceta, ma burino evidenziano se mai ve ne fosse necessità lo stato d’animo di una società in crisi e che forse tenta di reagire per trovare una lontana tranquillità.

Sfortuna, cialtroneria, sfruttamento delle doti fisiche femminili sono ben evidenziate nel film del quale Volfango De Biasi ha curato la regia e del quale è co sceneggiatore insieme con Alessandro Bencivenni, Gabriele Pignotta e Domenico Saverni; la scenografia ed i costumi sono rispettivamente di Giuliano Pannuti e di Tatina Romanoff mentre Filmauro cura la distribuzione della pellicola che è nelle sale da 18 dicembre scorso con discreti incassi al botteghino.