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La storia di Lea Garofalo al RomaFictionFest

Ad aprire la nona edizione del Roma Fiction Festival “Lea”, un prodotto italiano e una grande storia italiana, per la regia di Marco Tullio Giordana.
Tra le opere fuori concorso, è la storia di Lea Garofalo, nata a Petilia Policastro, feudo della ‘ndrangheta in provincia di Crotone. Il fratello Floriano è il capocosca locale e il compagnoo Carlo uno dei suoi uomini più fidati. Ma la vitalità di Lea le impedisce di accettare questa vita e vuole un futuro di libertà, non di paura, per la figlia Denise. Lea lascia così il marito e rivela i suoi traffici alla giustizia. Il 24 novembre 2009 Lea scompare. La figlia Denise è solo una ragazzina e potrebbe credere a quello che le racconta il padre: sua madre se ne è andata e l’ha abbandonata. Ma Denise non ci sta! Coraggiosamente denuncia il padre e permette di individuare tutti i responsabili dell’omicidio della madre.
Condanne pesanti: un ergastolo per gli assassini e, in qualche modo, anche per Denise, costretta ormai a vivere sotto copertura.
“Un film che non è un risarcimento”, precisa Marco Tullio Giordano, regista anche de I cento passi e La meglio gioventù, ma che vuole avere una funzione di servizio pubblico per la potenza che solo i film sanno avere contro le mafie.
Fondamentale è stata la collaborazione di Libera, in primis nella persona di Don Ciotti. Il film si propone infatti di continuare l’azione di sradicamento della mentalità mafiosa in tutti gli ambiti della società.
Interpretato da Vanessa Scalera nel ruolo di Lea e Linda Caridi nei panni di Denise, il film è ispirato alla storia di Lea Garofalo e si basa su materiale di inchiesta e sulle sentenze dei processi che hanno condannato all’ergastolo il marito Carlo Cosco e i suoi complici.
Una produzione Rai Fiction-Bibi Film, andrà in onda su Rai 1, in prima serata, il 18 novembre.