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Medianeras-Innamorarsi a Buenos Aire: dov’è finito il romanticismo?

Medianeras-Innamorarsi a Buenos Aire: dov’è finito il romanticismo?

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MEDIANERAS-Innamorarsi a Buenos Aires  di Gustavo Taretto. Recensione di MK. MEDIANERAS è un film molto simbolico, sembra darci una visione di questo tempo in cui la comunicazione è sempre più digitalizzata e vuota di contenuti, al punto che traspare una solitudine giovanile non tanto per l’incapacità ad incontrarsi ma per la difficoltà a dare un senso alla comunicazione stessa. Le  Medianeras sono quelle facciate dei palazzi prive di finestre, il lato peggiore, a volte  abbelliti dai murales, ma che per l’autore incarnano il degrado, la solitudine ed entrambi i protagonisti vivono in due appartamenti che confinano con questi  muri. I due ragazzi, uno fa il web designer e l’altra la vetrinista, vivono isolati dal mondo quasi privi di stimoli verso gli altri.  Il regista, che descrive anche una metropoli disumanizzante in cui le architetture stesse parlano di un vuoto interiore, dove  la natura stessa tende a prendere il sopravvento per vendicarsi dell’invasione che ha subito. Il progetto è ambizioso, le riflessioni stesse sono interessanti, ma si perde spesso in richiami grafici anche simpatici, ma che gli tolgono  drammaticità alla storia. Sembrerebbe che la predisposizione all’immagine dell’autore e le riflessioni dei due protagonisti possano sopperire ad un’assenza manifesta di sceneggiatura e di una storia plausibile. Si può anche dire che tenta di essere un film denuncia della società massificata e alienata, ma il finale purtroppo si contraddice in quanto i due protagonisti, che hanno sempre vissuto a un isolato di distanza, alla fine si incontrano, prima sul web e poi in un negozio sotto casa non sapendo di aver  ciattato poco prima. Dopo aver realizzato tutto ciò scoppia l’amore. Si rimane un po’ interdetti, è possibile certamente che l’ amore della tua vita sia dietro l’angolo ma posto così sembra quasi l’alibi del film. Di Buenos Aires non c’è quella parte romantica che tutti noi riconosciamo alla città del tango, anzi sembra una città fredda del nord europa, priva di qualsiasi fascino.  La città è perciò solo una scenografia architettonica senza personalità nè sensualità.

Il finale   è un po’ banale, se si vuol essere generosi, in quanto i due protagonisti  mimano  due cantanti su you-tube, e questo dovrebbe essere il loro canto d’amore dopo essersi finalmente incontrati. Non basta questo per fare un bel film, anche se la fotografia, le trovate grafiche e quella delle due finestre che aprono  sulle medianeras sono apprezzabili

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