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Aldo Moro al centro degli appuntamenti sulla legalità organizzati dall’attivista Claudia Conte

Aldo Moro al centro degli appuntamenti sulla legalità organizzati dall’attivista Claudia Conte

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Pomeriggi di riflessione. Il rapimento e la strage di via Fani, i drammatici giorni che seguirono, la tragica conclusione. La cronaca di un evento doloroso, segnato dalla barbarie e dalla violenza del terrorismo delle Brigate Rosse, ha spezzato 45 anni fa la vita di Aldo Moro, politico e statista, lucido pensatore e precursore di processi di modernizzazione e cambiamenti radicali della nostra società.
L’eredità di Aldo Moro – In memoria delle vittime del terrorismo” è il titolo dell’appuntamento andato in scena presso la sala Capitolare di Palazzo Minerva, organizzato in collaborazione con il centro studi Aldo Moro e parte del ciclo di appuntamenti rivolti al tema della legalità, coordinati dall’attivista per i diritti umani e presentatrice Claudia Conte.
Tra i tanti, moderati dalla stessa organizzatrice Conte, ci sono il Ministro dell’Interno Matteo PiantedosiGiuseppe Fioroni (ex presidente della Commissione d’inchiesta sul rapimento e la morte di Moro), il senatore Federico Mollicone (presidente Commissione cultura della Camera dei deputati), il senatore Manfredi Potenti, il sindaco di Benevento Clemente Mastella, il direttore di Rai Quirinale Andrea Covotta.

Un convegno in memoria del politico e giurista italiano, tra i fondatori della Democrazia Cristiana, la cui eredità intellettuale rappresenta parte preziosa del patrimonio del nostro Paese.

Nutrito il parterre di attori: Eleonora Ivone con il suo Angelo Longoni, Alessandra Canale, il maestro Gianni Mazza, Mariano Rigillo con Cicci Rossini, Elisabetta Pellini, Adriana Pannitteri del Tg1 e ancora gli ambasciatori del Sudan Sayed Altayeb Ahmed, del Sud Sudan Dhano Obongo e di Lettonia Solvita Aboltina. Ecco il presidente del Canottieri Lazio Raffaele Condemi e Alessandro di Majo, consigliere di amministrazione Rai e il Rettore della Luiss Andrea Prencipe.

«È importante ricordare tutte le vittime degli attentati – sottolinea la Conte – con iniziative dedicate a ciò che accadde, alle persone che furono coinvolte, alla difesa della verità e alla rivendicazione di giustizia. Attraverso la cultura e gli interventi di uomini di stato di oggi un omaggio all’illustre statista Aldo Moro e agli uomini della sua scorta. Uomini che hanno dato la vita per difendere i valori dello Stato». «Moro è stato ucciso – dice Fioroni- perché si è voluto arrestare il processo di rigenerazione della democrazia in Italia. La vera trattativa con i terroristi la fece Moro stesso». «Non esiste l’eredità di Moro – aggiunge Mastella – che ha sempre difeso i partiti». «Ci sono tante cose ancora da capire sull’”affair Moro” – analizza Mollicone – per questo occorre una nuova commissione di inchiesta». «Di Moro – conclude Piantedosi – rimane la democrazia dell’alternanza”.

A seguire, l’intenso spettacolo teatrale curato dall’attore e regista Pino Calabrese, dal titolo “L’ombra di Aldo Moro”, in ricordo di Oreste Leonardi, caposcorta di Moro.

 

 

 

 

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