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Allarmante fotografia sociale sulle famiglie vulnerabili nel dossier “ Salvamamme Crescibene “

L’Associazione Salvamamme, ha presentato il “Dossier Salvamamme Crescibene” con i risultati del progetto vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia.

L’impegno nasce come risposta alle richieste del personale medico dei reparti di maternità di alcune aziende ospedaliere, ASL e consultori del Lazio, che da anni inviano all’associazione bambini fragili, appartenenti a famiglie in difficoltà socio-economica.

Attraverso questo progetto, partito ad aprile 2020 e durato 18 mesi, il team dell’Associazione ha sostenuto con delicatezza ed amore 420 bambini, creando un “caldo supporto” per i bambini e l’intero nucleo familiare sia dal punto di vista psicologico che sanitario, rappresentando una fonte di speranza, un punto concreto a cui rivolgersi e chiedere sostegno, soprattutto nel periodo di grave crisi legato al Covid-19.

E’ stata anche predisposta una ricerca su un campione di 303 famiglie, i cui risultati formeranno oggetto di una successiva esposizione, che ha permesso di realizzare una fotografia sociale su come la pandemia abbia acuito ancor di più le difficoltà per quelle vulnerabili con figli malati.

Tra i dati principali emersi, risulta che l’80% degli intervistati è disoccupato e il 57,5% di questo dichiara di aver perso il lavoro a causa del covid. 

Questo nuovo “status” per il 92,5%, ha portato una grave riduzione di reddito che ha cambiato i consumi, rendendo molte famiglie incapaci di provvedere alle spese essenziali (cibo, affitto, vestiario, pagamento di bollette, medicinali). Il 43% ha dichiarato di non aver potuto disporre con regolarità quotidiana di cibo e il 45,8% si è trovato a rinunciare alle visite mediche e/o di controllo per i loro figli. Tanti bimbi, infatti, hanno visto aggravare la loro patologia per la sospensione delle terapie, dovendo purtroppo passare alla cura farmacologica.

L’89% delle famiglie ha avuto grandi difficoltà nella gestione della quotidianità dei propri figli sia per le loro patologie, sia per spiegare i motivi della chiusura nelle proprie case. Il 68% ha avuto problemi nel far seguire la DAD, tra le motivazioni problemi di disponibilità di risorse informatiche e di connessione, il non essere in grado di dare un supporto didattico, bimbi con difficoltà di apprendimento e di attenzione.

“Questo lavoro è dedicato alla piccola Mia di 7 mesi, arrivata a noi urlante dalla fame con il pancino gonfio perchè la sua famiglia non era in grado di comprare l’unico carissimo alimento con cui lei si poteva nutrire…”, ha spiegato la Presidente di Salvamamme, Grazia Passeri – che ha sottolineato – la gente ci ha chiesto dignità e la nostra Associazione, quando la situazione Covid ha toccato i momenti più gravi, ha cercato di dare risposte concrete.  I nostri volontari, insieme al Gruppo Sportivo Fiamme Oro Rugby della Polizia di Stato e ad Angeli in Moto, hanno consegnato in tempo reale generi e alimenti, rispondendo anche ad una disperata solitudine ed al caos interiore delle persone”.

Il progetto non si conclude qui perché oggi l’Associazione ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con il Policlinico Umberto I per progetti futuri in favore di minori fragili con l’obiettivo di rafforzare il binomio istituzioni – volontariato in una logica in cui il paziente è “persona” e, se necessario, va accompagnato con attenzione anche dopo le dimissioni. Questo ha valore ancora di più se si tratta di bimbi malati e anziani.  “L’importante lavoro presentato oggi – ha dichiarato Fabrizio d’Alba, Direttore generale del Policlinico Umberto I – è stato l’occasione per ribadire la volontà di voler riavviare un percorso di collaborazione fattiva con Salvamamme. Una realtà ‘unica’ nel mondo del volontariato – solida e solare – che può essere un supporto insostituibile nel nostro lavoro di presa in carico e di cura dei pazienti più piccoli. Bambini e bambine che, in molti casi, oltre a soffrire per le loro patologie portano i segni di un male tremendo divenuto endemico con la pandemia: la povertà”.

“Attraverso il progetto si realizza l’impegno del dipartimento per le politiche della famiglia a favore di bambini e genitori in situazioni di difficoltà. Siamo particolarmente contenti che un progetto come questo, che affronta il tema disabilità, abbia potuto realizzarsi nonostante la pandemia: il merito va all’associazione e a noi che l’abbiamo supportata lungo il percorso” – si legge in una nota del Cons. Nicola Niglio, Direttore Generale del Dipartimento delle Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio.