Home Cinema “Brooklyn” (2015) di John Crowley – Recensione di Andrea Giostra.

“Brooklyn” (2015) di John Crowley – Recensione di Andrea Giostra.

Quello che ho visto questa sera – 19 marzo 2016 – non è solo un Film che prende in prestito il titolo di uno dei quartieri più popolari ed irlandesi di New York City. Quello che ho visto stasera è una Poesia cinematografica di altissimo livello, al femminile, che con uno straordinario salto nel passato trasmette allo spettatore e lo rende empaticamente partecipe delle fortissime emozioni che hanno vissuto i nostri avi quando nel dopoguerra hanno deciso di lasciare la loro terra europea per cercare fortuna e una vita migliore negli Stati Uniti d’America. La candidatura a tre Oscar lo “certifica” ulteriormente, qualora ce ne fosse stato bisogno, ed è certamente meritata perché nessuno oserebbe mai dire il contrario: Miglior Film; Miglior Attrice Protagonista, Saoirse Ronan; Migliore Sceneggiatura non-originale, Nick Hornby.

23100-brooklyn_jpg_620x250_crop_upscale_q85“Brooklyn” è la storia vera di una donna irlandese di Enniscorthy, giovane e bella, ma sola, che emigra a Brooklyn, allora popolato soprattutto da irlandesi, perché la sorella maggiore, consapevole della sua grave malattia, ha scelto per Ellis un futuro migliore del suo: “Io ti comprerei tutto Ellis! Ma non posso comprare un futuro per te!” Allora pianifica alla perfezione il viaggio senza ritorno negli U.S.A. alla magnifica, composta, mite, elegante ma assai determinata sorella, Saoirse Ronan, Ellis nel Film, con la complicità del Prete irlandese, il bravissimo Jim Broadbent, che da tanti anni vive a Brooklyn per seguire spiritualmente e fattivamente la comunità degli irlandesi a New York, e che fa da base ai nuovi immigrati irlandesi.

Il Film, la cui sceneggiatura non-originale di Nick Hornby è tratta dal Romanzo del grande scrittore irlandese Colm Tóibín, che ambienta la storia del suo Romanzo proprio ad Enniscorthy, sua cittadina di nascita, è idillico ma viscerale al contempo. Il notevole prodotto cinematografico che ne crea John Crowley, con un cast di attori azzeccatissimo, è estremamente raffinato e parla con incisività poetica della nostalgia; della solitudine quando si vive da soli in una terra straniera; dei dubbi di aver fatto la scelta giusta; della disperazione nel trovarsi da soli ad affrontare la quotidianità con tutti i suoi problemi; del fortissimo dolore per l’improvvisa e inaspettata scomparsa di un familiare assai caro, nel Film la sorella di Ellis; del bisogno irrefrenabile di ritornare in Patria, ad Enniscorthy, per consolare la madre adesso sola, ma al contempo per il bisogno di ri-vedere con occhi nuovi maturati dall’intensa e forte esperienza vissuta in solitudine a Brooklyn, la sua cittadina e la sua gente lasciata pochi anni prima e ritrovata uguale come se lì il tempo si fosse fermato.

Rientrata ad Enniscorthy, Ellis, che intanto a Brooklyn aveva faticosamente trovato la felicità con Anthony Fiorello, interpretato da un eccellente Emory Cohen, il fidanzato italo-americano che in pochi mesi la rende semplicemente e irresistibilmente felice, si lascia lentamente trascinare dalla madre e dalla sua comunità di origine, in un lento ed apparente inesorabile vortice conservativo proiettato verso una presunta protezione familiare e sociale che la portano ad un passo dal rinnegare il recente e bellissimo passato statunitense. Il rischio reale che appare nella narrazione filmica, è quello di ritornare sui propri passi e prendere inconsapevolmente il “posto sociale e relazionale” lasciato vacante dalla sorella scomparsa da poco, e re-inserirsi lentamente nella comunità di Enniscorthy che tanto aveva odiato.

Ma è proprio quello dal quale era fuggita anni prima a farle riprendere immediatamente coscienza e consapevolezza che la strada che aveva intrapreso qualche anno prima era stata quella giusta per la sua nuova vita: il pettegolezzo di strada, la cattiveria gratuita, la pusillanimità travestita da comprensione, l’invidia di donne di provincia frustrate da rancori passati, che sanno godere solo del male e del dolore che riescono a provocare nel prossimo; la chiusura culturale e la routine stantìa di un piccolo paese di provincia irlandese dove mai sarebbe cambiato nulla! Ed è lì che in Ellis subitaneamente tutto si ricompone con un immediato ritorno al recente passato: come nella Novella del 1914 di Luigi Pirandello, “Il Treno ha Fischiato”, dove il protagonista, nell’udire il fischio del treno che passa velocemente e che mai prima aveva sentito, improvvisamente prende consapevolezza di quello che gli sta accadendo e si “ribella” definitivamente. Ellis è allora che riprende consapevolezza di quale sarebbe stata la sua vita ad Enniscorthy. La mattina seguente, all’alba, con la prima nave per Brooklyn, dopo aver salutato per l’ultima volta la adesso disperata madre la sera prima, ritorna felice dal suo amato Anthony Fiorello.

Brooklyn_01Sulla nave di ritorno in U.S.A., Ellis rivive quasi magicamente il suo primo viaggio, ma questa volta dalla parte di chi già sa come muoversi con sicurezza tanto da lasciarsi travolgere dall’istinto protettivo verso una giovanissima donna irlandese che come lei qualche anno prima era partita per gli U.S.A. per cercare fortuna e una vita migliore:

«Mi hanno detto che a Brooklyn ci sono molti irlandesi. Mi hanno detto che è come essere a casa.»

«Si è cosi.»

Ma dopo un attimo di silenzio, Ellis riprende la parola e con tono deciso si rivolge alla giovane ragazza irlandese: «Quando arrivi tieni gli occhi aperti. Non tossire. Devi sembrare sicura e determinata come un’americana. La nostalgia sarà fortissima. Ma ce la farai e non morirai. La nostalgia è come una malattia di casa. Prima colpisce te e poi colpisce qualcun altro. Passerà! Finché un giorno spunterà il sole e ti sorprenderai a pensare a qualcuno che appartiene solo a te e capirai che la tua vita e lì per sempre!»

N.B. – Questa è la recensione integrale di Andrea Giostra del Film “Brooklyn” (2015) di John Crowley, di cui uno stralcio è stato pubblicato da “La Repubblica” Palermo, alla pag. XIX “Spettacoli, Cultura, Sport”, di Domenica 27 marzo 2016.