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“Chiamatemi Francesco” il Papa della gente, in anteprima al Gemelli di Roma

Chiamatemi Francesco
Chiamatemi Francesco
Chiamatemi Francesco

In attesa della messa in onda in prima visione su Canale 5, il 7 e 8 dicembre, “Chiamatemi Francesco” il film che racconta la vita di Papa Francesco, il Papa della gente, sarà proiettato in anteprima al Policlinico Gemelli di Roma, domani 6 dicembre. Presentato alla stampa a Milano alla presenza del regista, Daniele Luchetti, del produttore Pietro Valsecchi, del direttore di rete Giancarlo Scheri e l’AD Medaset Piersilvio Berlusconi, che hanno spiegato la nascita di un progetto così importante: raccontare la vita del Papa, non una storia inventata ma il racconto umano di una figura religiosa che ha attraversato una dittatura, è stato vicino alla gente comune ed ha persino baciato una donna. Un’opera imponente che ha suscitato l’interesse di tutto il mondo… Naturalmente, Papa Francesco ha visto le due puntate di cento minuti e di certo avrà approvato la modalità di raccontare una vita allo stesso tempo semplice e straordinaria che inizia col l’elezione del Santo Padre, per ripercorrerne la vita precedente che lo ha portato fino a Roma. Inevitabile il parallelo con “The Young Pope” di Paolo Sorrentino anche se come ha dichiarato lo stesso Luchetti “sono due partite diverse”, quello di Sorrentino è un personaggio di fantasia, mentre questa serie vuole raccontare una persona reale in tutta la sua umanità.

La trama: “Chiamatemi Francesco” è il racconto del percorso che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. È un viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di un paese – l’Argentina – che ha vissuto momenti storici controversi, fino all’elezione al soglio pontificio nel 2013.
Negli anni della giovinezza Jorge è un ragazzo come tanti, peronista, con una fidanzata, gli amici, e una professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, cui rimarrà legato per tutta la vita. Tutto cambia quando la vocazione lo porterà a entrare, poco più che ventenne, nel rigoroso ordine dei Gesuiti.
Durante la terribile dittatura militare di Videla, Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l’Argentina. Questa responsabilità in un momento così tetro metterà alla prova, nel modo più drammatico, la fede e il coraggio del futuro Papa. Jorge nonostante i rischi si impegnerà in prima persona nella difesa dei perseguitati dal regime – ma pagherà un prezzo umanamente altissimo vedendo morire o “scomparire” alcuni tra i suoi più amati compagni di strada.
Da questa esperienza Bergoglio uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati. Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires continuerà la sua opera di aiuto agli abitanti delle periferie, difendendoli dalle sopraffazioni del potere e promuovendone la crescita individuale e collettiva. Il racconto si conclude con l’indimenticabile serata in cui, in una piazza San Pietro stracolma di folla, Jorge Bergoglio vestito di bianco e con una croce di ferro, saluterà il mondo con il nome di Francesco, con la schietta semplicità e l’umanità profonda con cui tutti siamo abituati a conoscerlo.
“Chiamatemi Francesco”per la regiadiDanieleLuchetti vede la partecipazione di un cast internazionale con RODRIGO DE LA SERNA e SERGIO HERNÁNDEZ, MURIEL SANTA ANA, JOSE ANGEL EGIDO,  POMPEYO AUDIVERT, PAULA BALDINI e con ALEXANDER BRENDMUHL con la partecipazione di MERCEDES MORÁN.

Ph. Sabina Filice