Home Cinema GOMORRA – LA SERIE 2; l’inizio di un tracollo?

GOMORRA – LA SERIE 2; l’inizio di un tracollo?

imageCristina-Donadio-Scianel-6-1000x600Dopo i primi quattro episodi di Gomorra-la serie 2, il sottoscritto scrisse un articolo a dir poco elogiativo sulla serie tv in questione. Ma tra le regole morali di un critico, o nel mio caso di un aspirante critico, c’è sicuramente quella dell’onestà intellettuale, ovvero la capacità di ricredersi e di ritornare a riflettere su alcuni aspetti che parevano ben saldi o addirittura intoccabili. Le due puntate (9-10), andate in onda stasera alle 21:10 sui canali Sky Atlantic e Sky cinema 1, hanno purtroppo destabilizzato il mio giudizio totalmente positivo dell’opera.

Come c’era da aspettarsi, ad animare questi ultimi due episodi (i penultimi dell’intera stagione) è il ribaltamento delle carte in tavola. I componenti dei due clan rivali- da un lato quello con a capo il leader storico Pietro Savastano e dall’altro L’alleanza- si scontrano definitivamente. Gli equilibri criminali vengono meno e ormai tutto sembra smuoversi solo grazie all’arma letale del tradimento. E’ guerra! Questo è ovviamente plausibile, dal momento che è la Camorra, con la sua aberrazione e la sua violenza, a fare da protagonista al racconto. Il problema nasce però nelle scelte puramente artistiche, in quelle narrative e quindi funzionali ad un prodotto ottimale, senza sbavature. E’ palpabile, in modo particolare nell’episodio n.9, come queste scelte possano riflettersi negativamente su un format televisivo comunque valido, a tratti eccezionale; i momenti “scult” sono infatti troppi. Per chi non ha perso l’appuntamento di stasera: l’aggressione delle “vaiasse” ai danni di una donna di Camorra; la scurrilità indicibile del figlio di Shanel  e quel vibratore, utilizzato come un microfono. Se è vero, e di questo rimango intimamente persuaso, che la realtà, quella fuori dagli schermi, è la medesima, è anche vero che un bravo sceneggiatore e un bravo regista, devono essere in grado di porsi da intermediari nel racconto di una storia, seppur barbara e meschina. Non tanto per il rischio di scandalizzare, che è un’azione altrettanto spicciola, semmai per quello di scadere nel ridicolo, nel kitsch.

Per fortuna, la puntata numero 10 rialza notevolmente il livello. L’azione funziona e la curiosità ritorna in modo vigoroso e sensazionale. Ma la domanda, anzi le domande, sorgono spontanee proprio adesso che sta per giungere al termine questa stagione: Dove sono finite le intelligenti ed apprezzabili dinamiche affrontate nella prima serie? Dov’è finito il rapporto tossico tra la finanza e l’organizzazione criminale campana? Dov’è finita la mostruosa capillarità della Camorra all’interno delle strutture di potere costituito? Dov’è finita l’implicazione delle grandi aziende del Nord Italia nel malaffare?

Purtroppo, nelle speranza di ricredermi, credo abbia avuto inizio un possibile tracollo di Gomorra-la serie. Tracollo che matura nella scelta artistica di abbandonare una intrinseca vena “informativa” per lasciarsi andare alla mera spettacolarizzazione dei fatti.

Luca Di Dio