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Iniziate a Roma le riprese del nuovo film di Giulio Base “ Un cielo stellato sopra il Ghetto di Roma “

Insieme a Walter Caprara, Israel Cesare Moscati, Marco Beretta e Giulio Base sono i coautori della sceneggiatura del film che lo stesso Base dirigerà nella Capitale, tra il lungotevere e l’Isola Tiberina nel pieno del Ghetto, il quartiere ebraico e le cui riprese sono appena iniziate.

La pellicola, della quale interpreti principali sono Bianca Panconi, Emma Matilda Lió, Daniele Rampello, Irene Vetere, Francesco Rodrigo, Marco Todisco, Domenico Fortunato, Aurora Cancian, Lucia Zotti e Alessandra Celi, si avvale della fotografia di Giuseppe Riccobene e dei costumi di Magda Accolti Gil.

Titolo del film, che  racconta la storia della Shoah, una delle insanabili cicatrici della storia dell’umanità in modo inedito, attraverso l’avventura e la ricerca della verità da parte di un gruppo di giovani ragazzi é “ Un cielo stellato sopra il Ghetto di Roma “:è la storia di Sofia e quella di un gruppo di ragazzi cristiani ed ebrei, dove il passato si intreccia col presente.

Il ritrovamento di una lettera e di una misteriosa foto di una bambina porterà Sofia e i suoi giovani amici alla ricerca della verità. Una storia in cui il dolore si unisce alla speranza e in cui diverse religioni diventano una cosa sola. Cercando di svelare il mistero che si cela dietro quella foto, Sofia e i suoi amici affronteranno quindi un avventuroso viaggio attraverso la memoria di un passato doloroso e difficile da dimenticare come quello del rastrellamento del quartiere ebraico di Roma e insieme, attraverso l’amicizia e il ricordo, riusciranno a trasformare tutto questo nell’occasione per ritrovare una nuova speranza.

“Il nostro film – sottolinea il regista Giulio Base –  vuole restituire la drammaticità di una singola storia, intrecciando e accompagnando lo spettatore in un viaggio introspettivo nella coscienza di un gruppo di adolescenti, qualcuno ebreo, qualcun altro no: bisogna continuare ad approfondire, a studiare, soprattutto a frequentarsi fra le diverse religioni, perché anche l’indifferenza può diventare peggio dell’odio…della Shoah non si parlerà mai abbastanza”.