Home Cinema Anteprime Film “Indivisibili” di Edoardo De Angelis: “Per crescere a volte bisogna farsi male…”

“Indivisibili” di Edoardo De Angelis: “Per crescere a volte bisogna farsi male…”

Invisibili di Edoardo De Angelis
Invisibili di Edoardo De Angelis
Invisibili di Edoardo De Angelis

Primo ciak di “Indivisibili”, il nuovo film di Edoardo De Angelis, storia a tinte forti su due gemelle siamesi. “Invisibili” racconta la storia di due gemelle siamesi cantanti, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere…
È Indivisibili il nuovo film di Edoardo De Angelis che – dopo i successi di Perez. e Mozzarella Stories – da oggi torna sul set, con questa storia a tinte forti, ambientata a Castelvolturno in provincia Caserta. La scelta di girare il suo terzo film nella terra di origine conferma il forte legame del regista con il territorio che riesce a raccontare in chiavi completamente diverse, quasi a sottolineare che, pur partendo da una terra ben identificabile (come la Campania)  si possano raccontare storie rilevanti per l’intera comunità, un binomio non sempre così evidente come nei film di Edoardo De Andelis.
Angela e Marianna Fontana, sono le due giovani sorelle gemelle, esordienti assolute, scelte da De Angelis per questo difficile ruolo: per mesi le due ragazze si sono allenate a camminare, correre e perfino nuotare, legate l’una all’altra, come un unico corpo. Per renderle “veramente” siamesi nel film sono stati chiamati gli uomini di Makinarium (già autori degli effetti speciali di Il Racconto dei racconti) che hanno creato l’effetto artigianalmente e non digitalmente.

«Il mio sarà un film sulla separazione e il dolore che comporta. Perché per crescere, a volte, devi farti del male», dichiara De Angelis.

Le riprese di Indivisibili, prodotto da Attilio De Razza e Pierpaolo Verga e distribuito da Medusa Film come Perez., dureranno sei settimane. Direttore della fotografia è Ferran Paredes Rubio, montaggio di Chiara Griziotti, costumi di Massimo Cantini Parrini, scene di Carmine Guarino.