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Ligabue, “Scusate il Disordine”…ma “il meglio deve ancora venire” parola di Luciano

Ligabue, “Scusate il Disordine”…ma “il meglio deve ancora venire” parola di Luciano

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Luciano Ligabue, Scusate il Disordine

Luciano Ligabue, Scusate il Disordine

Luciano Ligabue,  la voce inconfondibile e originale di uno scrittore che sa raccontare l’inafferrabilità delle nostre vite, arriva in libreria con un libro di emozioni, un romanzo: “SCUSATE IL DISORDINE”. Ma lui le idee le ha molto chiare, su come comunicare e su quello che vuole, mantenere inalterato negli anni l’affetto dei fan, che lui coccola con i video messaggi dedicati proprio a spiegare e ad anticipare quello che accadrà. Parafrasando un vecchio ritornello potremmo dire: “Ligabue, Ligabue… ne pensa una e ne fa due”, scherzi a parte ecco cosa riserva il prossimo futuro con Luciano.

Luciano Ligabue, sarà in libreria dal 10 maggio con “Scusate il Disordine”, ne ha dato l’annuncio su Facebook, “in preda a una creatività che non riesco a controllare…“, ha spiegato Luciano in un video sul social network, e a sentire quello che anticipa, il libro è solo la prima “creatura” che deriva da questa crescente creatività. Un libro che ha sempre e comunque come sfondo la musica. Inoltre Lugabue promette di realizzare dei live durante l’anno e come sempre lo slogan è: “Il meglio deve ancora venire!”

“Scusate il disordine”: Amore, sesso e musica sono le tre emozioni che saldano la partitura immaginifica di questi racconti folgoranti e misteriosi. Ogni storia è una scoperta, un’epifania di quel mistero che è la magia del quotidiano.
Tasso è un uomo con un piolo conficcato in testa, un po’ lento (direbbe sua madre), ma molto sensibile alle attenzioni della signora Pilar. Anchise è disposto a pagare di tasca propria per poter continuare a suonare ogni sabato con la sua band, e scambiare quello sguardo di profondissima intesa con Diana, la bassista, prima che lei torni dal marito. E poi c’è una Polaroid che a un certo punto comincia a catturare non solo le immagini ma anche i pensieri, e una sala d’attesa in cui perdere la cognizione del tempo mentre aspetti invano che l’ Assegnatore chiami il tuo numero. Insomma, questi racconti – cosí diversi fra loro e cosí inseparabili, quasi una classe scolastica eterogenea ma affiatata – sono un tripudio di fantasia e vividezza. E soprattutto irrompono sulla scena due elementi nuovissimi nella scrittura vibrante di Ligabue: la cornice surreale e la musica. La musica in tutte le sue declinazioni. La musica che, come il sesso e l’amore, sfugge fortunatamente a ogni tentativo di imbrigliarla.
Perché solo nell’abbandono, nell’accettazione del mistero, nello stupore che ci afferra ogni volta come fosse la prima, possiamo sperimentare la loro – e la nostra – quotidiana spettacolare magia.

Einaudi, I coralli, pp. 200, € 17,00

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