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There Is a star, la cantante polacca Natalia Moskal canta in italiano

Natalia Moskal

Nonostante le sue origini, la vocalist ventisettenne polacca Natalia Moskal ha scelto di studiare e vivere in Italia, nel bel paese in cui la cultura e l’arte fanno da sempre innamorare milioni di turisti in arrivo da tutto il mondo.

There is a star, lanciato in streaming dallo scorso 13 novembre, è un disco piuttosto eterogeneo, ricco di ingredienti musicali e non solo. Oltre ad immancabili canzoni italiane anni ’50 e 60 come Tu vuo’ fa’ l’americano di Renato Carosone, la cantante ha scelto di rendere omaggio ad alcune pellicole del cinema, reinterpretando anche colonne sonore in chiave moderna. E poi, non mancano alcune sorprese come la decisamente più moderna Soldi, soldi, soldi di Mahmood, incisa con un arrangiamento che rimanda alle sonorità latino-americane; l’autentica serenata napoletana Felicità e una bellissima canzone greca come S’agapò (in italiano ti amo) in cui Natalia è accompagnata esclusivamente dalla chitarra.

In There is a star non mancano sonorità vintage, raffinatezza e naturalmente un ritmo dolce ma allo stesso tempo coinvolgente per ballare. Il primo singolo estratto, Mambo italiano, sta oggi risuonando nelle radio di tutta Italia.

Come è nato questo progetto?

 Quando mi sono trasferita a Milano per terminare gli studi, ho pensato alla realizzazione di un prodotto che potesse essere ascoltato nel vostro paese. Sono sempre stata innamorata del cinema e ho pensato che potesse essere una bella idea tentare di riproporre alcune tra le sue colonne sonore più belle.

 Cosa è che più la affascina del cinema italiano?

 Io adoro Sofia Loren, è un gigante. Dopo aver visto i suoi film, ho scelto di creare questo progetto.

 Quale è il film che l’affascinata di più?

 “Ieri oggi e domani” è un capolavoro assoluto, in particolare il terzo episodio con la scena di Abatjour. Sofia Loren è formidabile, così come lo è Marcello Mastroianni e la fantastica coreografia di questa scena.

 Cosa avevano di speciale questi anni rispetto ad oggi?

Negli anni immediatamente successivi alla guerra, la vita era difficile e non eravamo in possesso degli oggetti tecnologici che possediamo oggi. Ora invece si pensa che la vita debba donarci qualsiasi cosa. A questo proposito diventa difficile apprezzare le cose più semplici. La moda, l’architettura, l’arte e la musica si stavano fortemente rinnovando. Per questo chi ha vissuto quel periodo, era consapevole di vivere un notevole cambiamento.

Concordo. Del resto anche i grandi cantautori del passato, hanno fatto la loro fortuna componendo brani con armonia e testi molto semplici. Oggi, si stanno complicando la vita e sembra che nessuno sia capace di eguagliarli

In effetti anche io non riesco a capire quale sia la meta e la direzione in cui la musica stia viaggiando.

 Lo stile del disco spazia tra le atmosfere jazz ed altri tipi di ritmiche completamente diverse come il mambo e la disco. Quale preferisci?

Sono una grande appassionata di jazz. Quando ascolto questa musica posso rilassarmi e dimenticare tutti i problemi, anche se, non nascondo che bisogna sempre essere aperti di fronte a tutta la musica, anche la più moderna. Ho fatto questa scelta anche per tentare di farmi conoscere dal grande pubblico. Se dovessi scegliere una vocalist con cui duettare, penserei a Levante, un’artista autentica che ha scritto delle canzoni bellissime e profonde. Mi piace anche Mahmood. È strano lo so, ma a me piace spaziare e conoscere sempre qualcosa di diverso.

 E allora veniamo al futuro Natalia. Considerata questa risposta, cosa prevedi per l’avvenire? Un disco jazz oppure dobbiamo aspettarci sonorità elettroniche?

Innanzitutto vorrei pubblicare un altro album in italiano, stavolta con le canzoni che ho scritto io. Vorrei iniziare la registrazione al più presto. Naturalmente vorrei che mi accompagnassero dei musicisti in carne ed ossa, senza ricorrere a DJ o  ad armonie già campionate e registrate dal computer.

Come è nato l’amore per la musica e quando hai scelto di coltivare questa passione a tal punto da farne una professione?

Ho iniziato a cantare quando avevo 8 anni. Partecipavo ai concorsi scolastici ed ascoltavo tantissime cantanti americane come Aretha Franklin, Etta James, Alicia Keys. Il loro sound mi ha ispirato e mi ha dato la forza di poterci credere fino in fondo. Ho imparato a suonare il pianoforte ma non mi ritengo assolutamente una musicista.

A quale tipo di pubblico scegli di puntare?

Per quanto riguarda questo disco, immagino che la maggior parte delle persone che apprezzerà, sono tutti coloro che conoscono a fondo la cultura del passato. Ma io spero che anche i giovani, abbiano l’opportunità di conoscere e apprezzare cose come queste. Purtroppo, oggi i loro gusti sono completamente diversi. Il rap domina incontrastato e rispetto i loro gusti. Allo stesso tempo però mi dispiace molto che non siano aperti nei confronti di altri generi.

Ha nostalgia per il suo paese?

Non manca mai, anche se in questo momento, preferisco restare in Italia. Il mercato polacco è molto strano e ostile, quindi per adesso preferisco proporre qualcosa per il vostro pubblico.

Cosa ti piace di più dell’Italia?

Mi piacciono le persone, mi piacciono le abitudini, la cordialità e soprattutto che tutti escono spesso di casa per fare una sana vita all’aperto. E naturalmente non può mancare il buon cibo. Amo moltissimo le attrazioni culinarie italiane, il mio ragazzo cucina molto bene, quindi ogni sera per me è sempre una festa.

Eugenio Bonardi