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Marco Carta racconta la sua verità alla D’Urso e annuncia il suo nuovo album

Marco Carta e barbara d'urso
Marco Carta a Live Non è la D’urso: “sono in manicomio a dimostrare che non sono pazzoe ad annunciare l’uscita del suo nuovo album, tra poco il 21 giugno. 

Durante la trasmissione di Barbara D’urso “Live non è la D’urso“, Marco Carta ha voluto chiarire e dire la sua verità sull’ arresto avvenuto venerdì scorso, alla Rinascente di Milano, dove è stato arrestato insieme ad una sua amica in flagranza di reato. L’accusa é di aver rubato sei magliette dal valore di 1200 euro.
Barbara accoglie in studio Marco con un grande abbraccio materno, fa accomodare Marco e spiega al pubblico in studio e a casa che Marco appena dopo l’arresto, l ha contatta dicendogli:”ti prego credimi sono innocente lo voglio raccontare a tutti ma solo da te nella tua trasmissione”. 
Marco Carta a live non è la D'Urso
Il commento, tra le righe
Tra una lacrima e l’altra, Marco sembra lucido eccome, non perde l’occasione di annunciare l’uscita del suo nuovo album. Probabilmente il processo stabilirà che è innocente, ma la visibilità di questa “brutta avventura” a chi giova? Sperando di non trovarci di fronte a un altro “caso Prati”, ovvero un caso in cui i media sono usati per far parlare di sé, a discapito della vera informazione e della comunità che paga per processi inutili… (n. d. D)
“…scusate se non sembro lucido” spiega Marco Carta, “…sono ancora sotto shock, sono scosso emotivamente da quello che mi è successo. Mi sento come se stessi in un manicomio a dimostrare che non sono pazzo. Ho visto gli agenti estrapolare le magliette dalla busta della mia amica e non sono riuscito a credere a quello che vedevo ero allibito senza parole, non potevo credere a ciò che mi stava succedendo. “
Cosa vi siete detti tu e la tua amica mentre i poliziotti vi perquisivano? Chiede Barbara:
non abbiamo avuto il tempo di parlarci, ci hanno subito separati e portati in due celle diverse. Mi sentivo un animale in gabbia, volevo solo parlare con la mia famiglia e volevo avere notizie del mio compagno. Il mattino seguente (dopo aver passato la notte a casa), gli agenti con la volante sono venuti a prendermi per portarmi al processo. Dalla dichiarazione messa a verbale, non hanno trovato nulla che comprovasse la mia incarcerazione o colpevolezza”.
Barbara a questo punto avverte Marco che gli mostrerà un video in cui un addetto alla sicurezza afferma il contrario, ovvero sostiene di aver visto i due ragazzi prelevare le magliette e infilarle nelle buste.
“le telecamere diranno la verità”, spiega Marco e poi prega Barbara di non metterlo in difficoltà in quanto ci sono indagini in corso. “…non so perché questo signore affermi questo su di me, è tutto un grande equivoco, sono innocente, non sono stato rimandato a giudizio perché ho scelto la direttissima, non ho bisogno di costruirmi nessun alibi o difesa. Il processo verrà svolto a Settembre. Sto cercando di essere forte (ma qui scappa una lacrima), io cammino a testa alta, ma sono preoccupato per la mia famiglia e il mio compagno. So che è più facile credere a una brutta notizia che a una bella notizia. Voglio solo tornare alla mia vita di sempre”, (qui si commuove nuovamente,) Barbara lo abbraccia e gli dice:”nel momento in cui verrà fuori la tua innocenza, tante persone dovranno chiederti scusa, devi stare sereno, ti voglio bene e credo in te”. Un abbraccio conclude l’intervista, ma Marco prima di salutare il pubblico dice :”voglio tornare a parlare di musica”.