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Michele Placido a Quarta Repubblica:”…buche e immondizia in aumento, non è colpa della Raggi…”

Michele Placido
Michele Placido

Michele Placido a Quarta Repubblica:”…buche e immondizia in aumento, non è colpa della Raggi…”. Questa sera a “Quarta Repubblica”, il talk di politica ed economia di Retequattro condotto da Nicola Porro, in prima serata su Retequattro, va in onda l’intervista a Michele Placido. L’attore, sceneggiatore e regista si racconta dopo aver recentemente esternato di simpatizzare per il governo giallo-verde. A proposito di come sia cambiata Roma, sua città adottiva, negli ultimi anni, afferma: «È tutto aumentato: le buche e l’immondizia. Ma non è colpa della Raggi, c’era pure prima il problema, solo che è aumentato. Veltroni che era pieno di buone intenzioni ha fatto qualcosa per cercare di attrezzarla come capitale. Oggi come capitale europea che ci rappresenta molto bene vedo Milano. Mi dispiace per i romani».

Sul governo in carica: spiega: «Penso che bisogna dargli fiducia, perché hanno vinto le elezioni, siamo in democrazia ed è giusto che sia così. Magari sbaglieranno. Diamogli anche il tempo. Magari fra un anno, due anni, come succede in democrazia, se uno ha governato male, viene punito».

In merito a Salvini, conclude: «Alcuni suoi pensieri li condivido. Già anni fa ero contrario che si scaricasse sull’Italia tutto il dir male sull’immigrazione. Nel senso che l’Italia è stata lasciata sola dall’Europa. Solo adesso ci siamo accorti che è giusto che gli europei condividano con noi il problema dell’immigrazione. Questo atteggiamento duro di Salvini, in qualche modo è riuscito a scuotere l’Europa».

Roman Prodi

Nella stessa serata, a “Quarta Repubblica” c’è anche Romano Prodi, l’ex-Presidente del partito Democratico ed ex-Presidente della Commissione europea, ha rilasciato un’intervista parlando della situazione politica contemporanea.

Quando gli viene domandato se si riconosca in questa Europa, Prodi risponde: «L’Europa era una struttura sovranazionale seria, con la Commissione che rappresentava tutta l’Europa. Poi si è passato a un’Europa sfrangiata fra gli interessi di diversi Paesi. Il potere è passato dalla Commissione al Consiglio, e il Consiglio rappresenta le nazioni. Allora, quando le nazioni sono una contro l’altra, chi vince? La più grossa, e allora abbiamo avuto anni di dominio della politica economica della Germania, che ho più volte criticato. Ma abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa».

In merito alle colpe dei tedeschi per la tensione in Europa, dice: «È colpa di un’Europa che si è trasformata. Chieda oggi a un cittadino italiano se si vede mai alla televisione una riunione della Commissione. Si vede solo la riunione del Consiglio: capisci che è una trasformazione grossissima questa. E non è più l’Europa assieme, ma sono i Paesi europei che si giocano il potere. È un’altra cosa».

Quando gli viene domandato se l’Europa allora sia attenta solamente ai conti, afferma: «No, quello non è vero, è proprio una menzogna. Lo Stato moderno è fondato sull’esercito e sulla moneta: quando si mette insieme la moneta, non si mettono insieme le banche o cose del genere, ma la decisione politica. Noi dobbiamo recuperare il senso della politica, facendolo per le prossime elezioni».

Sulla necessità di avere dei leader politici forti, aggiunge: «Se lei trasforma le elezioni europee in vere elezioni europee – finora abbiamo avuto solo delle elezioni nazionali – lei i leader li trova. Pensi a un bel confronto tra un democristiano tedesco e un liberale di un altro Paese, o un socialista, che fanno due campagne diverse». E aggiunge:  «Ma lasci stare governo o non governo. Quando l’Europa stabilisce le norme solitarie, ad esempio le regole per il riciclo dei rifiuti, che sono cose utili, non scaldano l’animo. L’animo si scalda con la politica: bisogna fare, a livello europeo, una battaglia politica».