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Premio Tenco: il botta e risposta tra la famiglia e l’organizzazione

Premio Tenco

Premio TencoIl Premio Tenco, che si terrà dal 17 al 19 ottobre, è al centro delle polemiche per una nota diffusa dalla famiglia del cantautore e l’organizzazione. Da una parte la famiglia Tenco non ha gradito alcune scelte dell’organizzazione, intravedendo una commercializzazione del Premio, dall’altra gli organizzatori rispondono punto per punto rivendicando le scelte fatte, con il rispetto dovuto: “L’auspicio è che il tutto sia frutto di un colossale equivoco…”

Di seguito un estratto del comunicato della famiglia Tenco

“A malincuore – scrive in una nota la famiglia Tenco – ci troviamo a dover esternare il nostro dissenso su parte dei significati della prossima edizione del Premio Tenco che ci obbliga a dissociarci da questa edizione. L’accostamento del Premio Tenco ad altri festival musicali che nella maggior parte dei casi hanno interessi commerciali rappresenta uno snaturamento inconcepibile ed in contrasto con le ragioni per cui fu istituito. La distorsione della storia del cantautorato, diffusa addirittura da chi dovrebbe rappresentare il Tenco 2019, evidenzia interessi ben lontani da quelli perseguiti per decenni dal Premio Tenco”.

La risposta degli organizzatori del Premio Tenco

Siamo estremamente addolorati e negativamente sorpresi dal contenuto e dal tono del comunicato stampa che gli eredi di Luigi Tenco hanno diffuso quest’oggi. Maggiormente sorpresi perché le questioni principali contenute nel comunicato erano già state discusse verbalmente con l’avvocato della famiglia Tenco e, a nostro avviso, sembravano risolte. In particolare le critiche riportate dall’avvocato riguardavano sostanzialmente due aspetti della rassegna di quest’anno. Il primo e più importante riguarda il nome del cantante scelto dalla nostra direzione artistica per cantare la sigla iniziale, l’ormai mitica “Lontano, lontano” di Luigi Tenco. Il nome è evidentemente quello di Achille Lauro, artista su cui già l’ufficio stampa di Michele Piacentini aveva manifestato il dissenso della famiglia. Dissenso legittimo ma che non poteva assolutamente incidere sulle scelte autonome del direttore artistico e dell’intero direttivo. Inoltre le critiche fatte alludevano anche ad una supposta scelta “commerciale” per la scelta di un nome non formatosi nei tradizionali canali del cantautorato, obiezione totalmente da respingere perché non riconosceva alla Rassegna della canzone d’autore la ormai storica capacità di cogliere la qualità artistica degli artisti invitati indipendentemente da se si siano messi in luce attraverso i canali di nicchia di una certa canzone d’autore o, come in questo caso, attraverso la partecipazione a eventi quali il Festival di Sanremo.

Il secondo aspetto non meriterebbe neanche una risposta e tratta la denominazione di alcuni piccoli eventi locali con il titolo di “AperiTenco” o “MovidaTenco”. Si tratta di iniziative estranee alla struttura del “Premio Tenco” e proposte autonomamente da alcuni locali aderenti alla Confcommercio che è nostro sponsor, sicuramente con l’intento benevolo di far conoscere anche ai più distratti la presenza cittadina della nostra Rassegna. Comunque ci eravamo già attivati per cancellare quei titoli che potevano creare equivoci.

Per tutto il resto il comunicato ripete più volte un presunto asservimento della Rassegna ad altrettanti presunti interessi commerciali, con la perdita della qualità culturale della stessa. Riteniamo anche questa un’accusa del tutto gratuita che può essere sostenuta solo da chi non conosce l’attività degli ultimi anni del “Tenco” e, in particolare, il prestigioso programma di quest’anno. Basta scorrere il lungo elenco degli artisti e delle personalità culturali che partecipano all’iniziativa e, in primo luogo, lo sforzo culturale ed economico da noi fatto per produrre i due cd, uno dedicato all’opera di Gianni Siviero e l’altro a quella di Piero Ciampi, per rendersi conto di quanto sia infondata e ingenerosa l’accusa di una eccessiva commercializzazione fattaci da questo comunicato.

E’ nostra speranza però che questo atteggiamento evidenziato dalla famiglia Tenco attraverso l’avvocato Piacentini sia frutto di un colossale equivoco, un equivoco che potrebbe anche essere stato generato da una insufficiente informazione da parte nostra nei confronti della famiglia Tenco di cui ci scusiamo e che le voci, che dicono siano state raccolte in proposito, siano voci malevole volutamente indirizzate a danneggiare il nostro lavoro e la splendida Rassegna di quest’anno. Per questo rinnoviamo l’invito alla famiglia Tenco ad essere presenti quali nostri graditi ospiti alla Rassegna e di rimandare a dopo la Rassegna una valutazione più serena e oggettiva del nostro operato.