Come il cinema, anche semplici filmati proiettati sul piccolo schermo come i video di famiglia, hanno conosciuto una loro evoluzione dal punto di vista tecnologico. Nella seconda metà del novecento si è passati dalle proiezioni in pellicola alle videocassette. Oggi siamo nel terzo millennio ed il digitale ci ha permesso di arricchire il nostro archivio attraverso i DVD e le schede di memoria in MP 4, che ormai hanno sostituito in via definitiva la vecchia VHS.
Nonostante le apparenze e l’odierna abitudine a osservare costantemente immagini di qualità alta, il cinema offre l’opportunità di riscoprire i passi maggiormente significativi di questa scalata verso la novità. In tutto questo, l’opera di una giovane regista che ha visto e percorso ogni tappa del lungo viaggio fino alla digitalizzazione ne è un ottimo esempio. Il film si chiama Supereroi senza superpoteri e la trama ci narra come varia negli anni il forte legame che unisce una madre a una figlia. Un’opera dichiaratamente autobiografica e molto originale che nel 2018 ha già conquistato il premio Zavattini e che ora è in concorso alla 76° Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti. Il film è prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico nell’ambito del “Premio Zavattini – Unarchive” sostenuto dalla Siae, dal MiBACT attraverso il bando “Sillumina” e dalla Regione Lazio. È stato realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà. È distribuito da Elenfant Film.
La proiezione, è prevista per mercoledì 5 settembre alle 17 presso la Sala Giardino a Venezia.
Eugenio Bonardi
