Home News Taxi a due piazze al Teatro Parioli: Barbara d’Urso torna al teatro

Taxi a due piazze al Teatro Parioli: Barbara d’Urso torna al teatro

E’ in scena dallo scorso 26 dicembre 2023 una particolare riedizione di un classico di Ray Cooney nella versione italiana di Gianluca Ramazzotti, rivisitato al femminile perché nell’originale partitura il protagonista adultero è un uomo, un tassista con due mogli che fatica non poco a condurre la sua doppia vita.

Per alcuni anni la protagonista, qui interpretata da Barbara d’Urso, spumeggiante e padrona della scena unitamente alla sua amica, interpretata da una veramente brava  Rosalia Porcaro l’interpretazione della quale, con le sue napoletanissime battute, contribuisce non poco a mascherare l’insolita ( insolita, mica poi tanto se ricordiamo casi celebri verificatisi nell’ambiente cinematografico ) vita della protagonista che utilizza l’arma del suo mestiere di conduttrice di taxi per condurre la sua doppia vita fino a quando a causa di un inconveniente viene ricoverata in ospedale: in quel momento iniziano le vicende, tipiche della commedia degli equivoci, che con una certa dose di comicità si dipanano in palcoscenico grazie anche alla presenza dei due mariti della tassista i quali, ovviamente, non sono reciprocamente a conoscenza della doppia vita della “ moglie “ che non sanno di avere in comune.

La rappresentazione si snoda nella maniera tipica di questo genere di soggetti, con la messa in campo di una serie di bugie, di sotterfugi, di equivoci più o meno malamente fronteggiati e che più o meno riescono a provocare l’interesse del pubblico e a destarne una limitata ilarità con tutti gli attori in campo molto impegnati nelle loro parti che ognuno di loro, per quanto lo riguarda, interpretano egregiamente: un particolare cenno di favore alla interpretazione di Rosalia Porcaro, la coinquilina amica della protagonista, che si trova a fronteggiare situazioni a lei parzialmente note ed a rapportarsi con una ispettrice di polizia ed un maresciallo dei carabinieri incaricati di indagare sull’evento che ha portato la tassista in ospedale ed alla quale va riconosciuto il merito non si spalla ma di coprotagonista in grado di sollevare il livello dello spettacolo, un tantino troppo lungo e che a volte sfiora l’ovvietà,  con una d’Urso non completamente convincente malgrado la sua ormai affermata professionalità. Discorso a parte per l’ottimo Franco Oppini ( uno dei due mariti ) e per Giampaolo Gambi ( l’altro marito ) i quali incarnano i rispettivi ruoli con molto impegno.

Data la presenza della d’Urso lo spettacolo appare di un certo richiamo e l’accorta regia di Chiara Noschese contribuisce a renderlo alquanto accattivante dotandolo di un ritmo incalzante che, però, sembra dilungarsi un po’ troppo atteso che alcune parti appaiono ripetitive e, forse, inutili.