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Un cortometraggio con Valentina Bellè fa incetta di premi

“La Napoli di mio padre”, lo short documentary di Alessia Bottone, sta facendo incetta di premi e selezioni ai festival.

Valentina Bellè


Il cortometraggio (20 minuti) mette in relazione un padre, Giuseppe, con la figlia, Alessia. Quest’ultima, interpretata dalla splendida Valentina Bellè (“Dolceroma”, “L’uomo del labirinto”), si interroga sui ricordi che animano lo sguardo del genitore, affiancando a poco a poco i propri occhi ai suoi: il ritorno assieme a lui in quella Napoli da cui Giuseppe era partito in gioventù le permette di svelare il mistero del suo sguardo e di specchiarsi con lui nei nuovi migranti che, oggi come allora, abitano la città.


“La Napoli di mio padre” è prodotto dalla stessa regista sceneggiatrice in collaborazione con Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Istituto Luce-Cinecittà e K-Studio ed è stato sviluppato all’interno del premio “Cesare Zavattini” (edizione 2018/19) con materiali dell’Archivio AAMOD, Istituto Luce-Cinecittà, Home Movies e per concessione della Fondazione Cineteca di Bologna.

 

Questi i premi collezionati dal cortometraggio:


XII Roma Film Corto, dicembre 2020: Attestato di merito della Direzione Artistica;

XV Coffi CortOglobo Film Festival di Vietri sul Mare, dicembre 2020: vincitore della sezione Documentari;

74. Salerno Film Festival, dicembre 2020: vincitore del trofeo di categoria Discovery Campania;

XII Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, novembre 2020: vincitore della sezione Human Rights Youth;

XXV Festival Ethnos, settembre – ottobre 2020: premio al Miglior Film;

38. Bellaria Film Festival, settembre 2020: Menzione speciale Bei Doc;

VIII Festival Filoteo Alberini, agosto 2020: premio al Miglior Montaggio e premio alla Migliore Sceneggiatura.

 

Selezionato anche:

all’estero, in Brasile al Festival FriCine di Rio de Janeiro 2021, in Thailandia all’International Festival Signs of the Night di Bangkok (luglio 2020) in Spagna al Festival Etnografica 2020;

in Italia, al Matera Film Festival 2020 (settembre 2020), al Sedicicorto Forlì International Film Festival (ottobre 2020), al Free Aquila Festival di Roma (ottobre 2020), al Cortodino Film Festival Dino De Laurentiis (novembre 2020), al 42. Festival Cinema e Donne di Firenze (novembre 2020), al Varese International Film Festival 2020 e al Festival Via dei Corti (gennaio 2021).

 

Alessia Bottone

Alessia Bottone è anche giornalista e dottore in Istituzioni e Politiche dei Diritti umani e della Pace. Nel 2017 ha conseguito il Master in Sceneggiatura Carlo Mazzacurati dell’Università degli Studi di Padova. Si è occupata della regia e della sceneggiatura del cortometraggio “Violenza invisibile”, dedicato alla violenza psicologica sulle donne, e dei due documentari “Ritratti in controluce” e “Ieri come oggi”.
Nel 2013 ha pubblicato “Amore ai tempi dello stage. Manuale di sopravvivenza per coppie di precari” (Galassia Arte), e due anni dopo, “Papà mi presti i soldi che devo lavorare?” (Kowalski). Nel 2017 le sono stati riconosciuti alcuni premi per le sue inchieste. Tra questi: il premio giornalistico “Claudia Basso” per l’inchiesta Pfas, il premio giornalistico “Alessandra Bisceglia” per la comunicazione sociale e infine il premio “Massimiliano Goattin” per la realizzazione di una video-inchiesta sulle barriere architettoniche. E infine, appunto, nel 2018 è rientrata tra i finalisti del premio “Cesare Zavattini” per la realizzazione di progetti di riuso creativo del cinema d’archivio e del premio “Emanuele Luzzati” per cortometraggi. Qui è nato “La Napoli di mio padre”, il suo primo cortometraggio a base di archivio.

Massimo Nardin è Dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e organizzazioni complesse, docente universitario presso l'Università LUMSA di Roma e l'Università degli Studi Roma Tre, diplomato in Fotografia allo IED Istituto Europeo di Design di Roma, giornalista pubblicista, critico cinematografico, sceneggiatore e regista. È redattore capo della sezione Cinema della rivista on-line “Il profumo della dolce vita” e membro del comitato di redazione di “Cabiria. Studi di cinema - Ciemme nuova serie”, quadrimestrale del Cinit Cineforum Italiano edito da Il Geko Edizioni (Avegno, GE). È membro della Giuria di “Sorriso diverso”, premio di critica sociale della Mostra del Cinema di Venezia, e del Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”. Oltre a numerosi saggi e articoli sul cinema e le nuove tecnologie, ha pubblicato finora tre libri: “Evocare l'inatteso. Lo sguardo trasfigurante nel cinema di Andrej Tarkovskij” (ANCCI, Roma 2002 - Menzione speciale al “Premio Diego Fabbri 2003”), “Il cinema e le Muse. Dalla scrittura al digitale” (Aracne, Roma 2006) e “Il giuda digitale. Il cinema del futuro dalle ceneri del passato” (Carocci, Roma 2008). Ha scritto e diretto diversi cortometraggi ed è autore di due progetti originali per lungometraggio di finzione: “Transilvaniaburg” e “La bambina di Chernobyl”, quest'ultimo scritto assieme a Luca Caprara. “Transilvaniaburg” ha vinto il “Premio internazionale di sceneggiatura Salvatore Quasimodo” (2007) e nel 2010 è stato ammesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al contributo per lo sviluppo di progetti di lungometraggio tratti da sceneggiature originali; nell'autunno 2020, il MiBACT ha ammesso “La bambina di Chernobyl” al contributo per la scrittura di opere cinematografiche di lungometraggio.