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WineSummer Hits #19 – ENRICO SERAFINO, OUDEIS ROSÉ DE SAIGNÉE e ZERO RISERVA PAS DOSÉ ALTA LANGA DOCG

Il Profumo Della Dolce Vita e WineSummerHits #19 ci portano lì dove è nato, nel 1865, il primo metodo classico italiano, in Alta Langa.

All’epoca il Piemonte era ancora “francese”, una circostanza che ha influito molto sula cultura enologica di queste parti. Tra i primi ad intuire le grandi potenzialità di queste terre fu Enrico Serafino, proprietario terriero di Romano Canavese, che decise di trasferirsi nel cuore del Piemonte viticolo per realizzare il suo sogno: “produrre vini di lusso e da pasto, bianchi, neri, spumanti dei migliori vigneti delle regioni piemontesi”.

Nasce così nel 1878 a Canale d’Alba, sulla sponda sinistra del Tanaro, la Enrico Serafino, la cantina più antica del Roero una delle prime Case Storiche Spumantistiche Piemontesi a produrre, all’interno delle proprie gallerie sotterranee ottocentesche, le pregiate cuvée di Metodo Classico come l’Asti Champagne e lo Champagne Regina Brut (all’epoca potevano ancora utilizzare il termine champagne).

Particolare delle prime cassette di legno del 1878

Negli anni ‘60 sia il minor interesse per questa produzione, sia, soprattutto, la grande ascesa di Barolo, Barbaresco e Barbera, fecero diventare questi territori grandi terroir da vino rosso ed anche la Enrico Serafino si “concentrò” proprio sul Barolo e Barbaresco.

Basti pensare che l’azienda ricevette il riconoscimento Produttore Storico di Barolo e Barbaresco che le valse il diritto legale, in deroga alle norme molto restrittive dei disciplinari, di compiere l’intero processo di vinificazione e affinamento di questi due vini nelle proprie cantine di Canale, vale a dire fuori dalla normale area autorizzata. A dimostrazione di ciò, in cantina ancora oggi riposano annate di Barolo dal 1939 e di Barbaresco dal 1949 e sono custoditi ben 80 diversi millesimi del “Re dei Vini”.

Alcune bottiglie di Barolo e Barbaresco appartenenti alla collezione storica di Enrico Serafino

Nonostante il grande successo internazionale, con i suoi vini esportati in tutto il mondo, dall’Europa alla Cina, dalle Americhe all’India la cantina, e con le sue bottiglie protagoniste di importanti scene di film hollywoodiani, Enrico Serafino è rimasta una cantina dall’anima familiare e dalla qualità artigianale. La cura per i dettagli, il rispetto per l’ambiente, la forte dedizione e l’eleganza della sua produzione sono gli elementi che la caratterizzano. Anche se la proprietà è cambiata negli anni, ha sempre mantenuto l’approccio fatto di orizzonti temporali lunghi, per generazioni, e di forte legame con il vigneto, tipico delle attività familiari. Questo ha ovviamente influito sulla scelta di rimanere una cantina artigianale non solo nei fatti ma anche nei numeri.

25 ettari vitati di proprietà (14 ettari nelle Langhe e 11 ettari nella zona del Roero) a cui si aggiungono altri 35 ettari di vigneti di conferitori di lungo periodo che vengono continuamente monitorati dagli agronomi dell’azienda.

La produzione totale annuale è di 350.000 bottiglie, tutte prodotte integralmente all’interno delle proprio cantine. Tra queste Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Barbera d’Alba, Roero Arneis, ma soprattutto spumanti Alta Langa DOCG.

Veduta e Vigneti in Alta Langa (© Consorzio Alta Langa)

Su quest’ultima denominazione, ad inizio anni ‘90 le case storiche della spumantistica piemontesi, tra le quali proprio la Enrico Serafino, han voluto fortemente rilanciare la produzione, dando vita al progetto Alta Langa. Si è partiti con la messa a dimora di circa 40 ettari di vigneto sperimentale nella zona dell’Alta Langa (le colline piemontesi più aspre e povere), con terreni marnosi e calcareo-argillosi, a cavallo delle tre province di Cuneo, Alessandria e Asti, per scegliere i migliori terreni, le tecniche in vigna e cantina, i vitigni più adatti e un disciplinare di produzione più unico che raro nel panorama spumantistico italiano e internazionale.

Un processo lungo che solo nel 2002 ha portato ufficialmente al primo riconoscimento della denominazione Alta Langa.

Enrico Serafino, forte di una tradizione nel metodo classico di un secolo e mezzo, ha fatto la sua parte, selezionando i vigneti più pregiati e investendo nell’accrescere la propria esperienza specifica nella denominazione. Basti anche solo pensare che oltre il 20% di quel vigneto sperimentale originario è infatti ancora sotto il controllo della cantina, facendosi anche portavoce di alcune scelte dettate dal rigore e dalla passione quali il non utilizzo di Cognac nella liqueur d’expédition o la lunga permanenza dei vini sui lieviti prima del dégorgement. Ragioni per cui gli Spumanti Metodo Classico Alta Langa di Enrico Serafino sono di grande longevità e complessità. Un vino che si valorizza con il lento scorrere del tempo, con l’affinamento sui lieviti e dove l’annata avrà sempre la sua influenza.

Le ottocentesche gallerie sotterranee dove affinano gli spumanti di Enrico Serafino

Infatti, mentre per lo Champagne sono necessari 12 mesi di affinamento per le cuvée d’ingresso, 15 mesi per Trento Doc e Oltrepò, 18 mesi per un Franciacorta, e solo 9 mesi per lo spagnolo Cava, l’Alta Langa prevede, per le sue cuvée più giovani, minimo 30 mesi di affinamento, in commercio solo millesimati e vitigni coltivati ad un’altitudine di almeno 250 metri.

Enrico Serafino si spinge molto più in là, con spumanti che prevedono in media 42 mesi di affinamento sui lieviti, come OUDEIS Rosé de Saignée, alcuni ci trascorrono anche 7 anni, come lo ZERO Riserva Pas Dosé (quest’ultimi due protagonisti della degustazione odierna), arrivando fino al concetto di affinamento estremo con la produzione dello ZERO 140 Riserva Pas Dosé, che come si evince dal nome resta in compagnia dei suoi lieviti per 12 anni.

Il Metodo Classico di Enrico Serafino è identificabile anche per il suo raffinato logo art déco, che racchiude ed esprime tutti gli importanti valori in cui l’azienda si identifica. La conchiglia dorata è il “segno della natura sulla natura” e si ispira al suolo piemontese nato dal sollevamento dei fondali marini e pertanto ricco di minerali e fossili acquatici preistorici. Di essa viene rappresentata la sezione trasversale, che rivela una struttura simile al grappolo dell’uva ed evoca l’eleganza e la grazia che regolano il mondo. Il logo richiama anche la Sezione Aurea, la perfetta armonia e proporzione, espressione di bellezza e di equilibrio assoluti oltre che prova della sostenibilità di una crescita che rispetta la natura.

Il Logo art déco e il lettering originale di Enrico Serafino disegnato nel 1919

Non è un caso che nel 2021 Enrico Serafino ha ottenuto la Certificazione VIVA di sistema e di prodotto con l’Alta Langa Oudeis. VIVA è un protocollo del Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare progettato per valutare le prestazioni di sostenibilità e comunicarle ai cittadini. Il regolamento VIVA utilizza indicatori ambientali ampiamente diffusi a livello nazionale e internazionale, che verificano un set importante di elementi, dalle emissioni di CO2 al consumo di acqua, dalle pratiche agricole alla responsabilità sociale.

Tra i suoi valori non mancano quelli sociali, portati avanti già dal suo fondatore e fortemente appoggiati dalla nuova proprietà, la famiglia Krause Gentile, che ha acquistato la tenuta nel 2015 e che ha mantenuto la filosofia dell’azienda, facendo proprio l’attenzione per il particolare, l’artigianalità delle lavorazioni e il rispetto per le generazioni future che ha sempre distinto la Enrico Serafino sin dal 1878.

OUDEIS ROSÉ DE SAIGNÉE BRUT MILLESIMATO ALTA LANGA DOCG

OUDEIS deriva dal greco “Odysseus” e significa nessuno. Subito nel nome vuole ricordarci che solo il terroir è all’origine della complessità del vino e nessuno se ne può appropriare.

Un Pinot Nero in purezza, i cui grappoli sono selezionati a mano su un tavolo vibrante e raffreddati con neve carbonica. Dopo la diraspatura e la pigiatura, il mosto viene lasciato a riposare per circa 4 ore in ambiente inerte (azoto). Al termine della breve macerazione che gli conferisce un piacevole colore rosato, avviene la pressatura soffice. Infine il mosto viene fatto fermentare in vasche di acciaio inox a temperatura controllata e conservato per 6 mesi sulle fecce con bâtonnage. La presa di spuma viene effettuata secondo il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia. La liqueur d’expédition aggiunta dopo la sboccatura viene preparata seguendo la nostra ricetta segreta che comprende vini di riserva e zucchero (7 g/L).

Un raso tenue brillante dai riverberi color buccia di cipolla, dal perlage molto elegante. L’olfazione è raffinata, croccante, richiama note di piccoli frutti tossi, fragoline di bosco, lamponi e ribes, ed un floreale che ricorda i campi in fiore; i sentori di lievito rivitalizzati da sfumature agrumate. Il sorso è fruttato, complesso ed elegante, rotondo. Una buona struttura, un perfetto equilibrio ed un piacevole finale minerale e leggermente fumé completa il carattere di questo vino.

Ottimo come aperitivo, consigliato con piatti di pesce e crostacei, perfetto con il prosciutto e piatti a base di salmone. Molto duttile in un tutto pasto, non disdegna nemmeno la cucina di terra o la pizza | Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 6° – 8°C. Si consiglia di berlo in un ballon flute, il calice con la coppa a forma di palloncino, adatto per spumanti metodo classico e Champagne. Da bere subito, può evolvere bene nei prossimi 3 / 4 anni.

ZERO RISERVA PAS DOSÉ MILLESIMATO BLANC DE NOIRS ALTA LANGA DOCG

ZERO è l’Alta Langa che meglio rappresenta lo spirito di Enrico Serafino. Infatti, la scelta di evitare qualsiasi dosaggio in zucchero dopo il dégorgement, unita alla sboccatura tardiva, alla permanenza minima sui lieviti di 72 mesi, gli permette affermare la sua evidente singolarità.

É un Pinot Nero 100%, la raccolta è manuale con susseguente selezione dei grappoli migliori, la pressatura avviene  in ambiente inerte (azoto) con una resa in mosto fiore del 45% che poi fermenta in contenitori di acciaio e conservato sulle proprie fecce fini per 6 mesi. La presa di spuma viene effettuata secondo il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia. Un vino che riesce a durare nel tempo mantenendo ed esaltando la complessità tipica del vigneto a oltre 500 m. s.l.m. da cui proviene.

Nel calice si presenta con un luminoso giallo paglierino, impreziosito da un finissimo perlage molto  persistente. Al naso è ampio, complesso, profondo con sentori di fiori di tiglio, miele, frutta bianca matura, agrumi e crosta di pane. Un sorso poliedrico, elegante, intenso. La sua complessità e struttura è molto ben bilanciata da un vibrante acidità. Il finale minerale e sapido.

Ottimo come aperitivo, consigliato con crostacei, molto poliedrico nell’abbinamento a tutto pasto | Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 4° – 6°C. Si consiglia di berlo in un ballon flute, il calice con la coppa a forma di palloncino, adatto per spumanti metodo classico e Champagne. Da bere subito, ha un buona longevità, 10 / 15 anni.

ENRICOSERAFINO.IT
Crediti Fotografici Enrico Serafino S.r.l.; Consorzio Alta Langa
"Milanese d’adozione con radici napoletane, Wine Writer e Sommelier, crea il suo “Keep in Wine” per necessità di “rimanere in contatto” con l’eno-mondo condividendone ogni nuova e straordinaria esperienza e per permettere a chi lo legge di essere sempre aggiornato sugli eventi in programma e su quelli avvenuti, affascinando i lettori con racconti, aneddoti, curiosità e retroscena prendendosi anche la libertà di esprimere le sue preferenze, perché il bello del vino (e non solo), come sostiene Antonio, è che non c’è mai un giusto o sbagliato, buono e cattivo, ma solo tanto personalissimo gusto! Nella vita si occupa di altro, forse con la stessa enfasi ma di certo non con la vocazione che ritrova davanti ad un buon bicchiere di vino. Tolta la cravatta del matematico e consulente, blocco alla mano e reflex al collo, non perde occasione per annotare storie, percezioni e sapori oltre che immortalare volti, dettagli e colori che ogni sorso gli trasmette. Iscritto all’albo ASA – Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, gruppo di specializzazione dei giornalisti di settore, collabora con diversi Magazine enogastronomici. Giudice nelle commissioni d’assaggio di Concorsi Enologici."