Home Moda e Tendenze WineXmas Pills #17 – KELLEREI KALTERN QUINTESSENZ PINOT BIANCO 2018

WineXmas Pills #17 – KELLEREI KALTERN QUINTESSENZ PINOT BIANCO 2018

Il mal d’Africa enoico su Il Profumo della dolce Vita si chiama Alto Adige – Südtirol. Così per il diciassettesimo appuntamento di WineXmasPills, siamo tornati qui, precisamente sul Lago di Caldaro, per approfondire la conoscenza della cantina cooperativa di Caldaro sulla Strada del Vino e di uno dei suoi alfieri, il QUINTESSENZ PINOT BIANCO 2018.

Si narra che questo vitigno fu introdotto in Alto Adige già dalle metà del 1800, dando fin dall’inizio il meglio di sé e diventando da subito una delle varietà di punta fra i bianchi sudtirolesi. Nella regione occupa ben più del 10% dei 5.400 ettari vitati, la sua terra d’adozione è diventata l’Oltradige, una delle sette zone vitivinicole del Südtirol.

Siamo nel cuore dell’Alto Adige enoico, costellato da castelli e manieri e impreziosito dal suo splendido lago. È proprio su queste fertili colline che sorge il paese di Caldaro, che con i suoi 750 ettari di superficie vitata, insieme al comune di Appiano, guida la classifica della produzione vinicola della provincia autonoma di Bolzano.

Nel mondo non ci sono altri territori dove questa varietà, originaria della Borgogna, si esprima meglio. Anzi, possiamo affermare con certezza che al di fuori dei confini altoatesini non ci sono dei Pinot Bianco comparabili con quello prodotto da KELLEREI KALTERN – CANTINA CALDARO, cooperativa vitivinicola simbolo di questo territorio a cui appartengono la maggiora parte dei vigneti storici della zona.

Un passato ultra centenario quello della cantina, che vede la luce nel 1900 quando nacque la prima cantina sociale del posto, la Erste Kellereigenossenschaft Kaltern, 70 viticultori uniti da un unico obiettivo, occuparsi direttamente della vinificazione delle proprie uve e della commercializzazione dei loro vini. Negli anni la fusione con altre cantine cooperative, fino ad arrivare nel 2016, anno dell’unione con la Erste+Neue, quando l’odierna e moderna Kellerei Kaltern diventa la più grane cantina, sociale e non, del Südtirol.

Con 650 soci e 470 ettari di vigneto, la cantina rappresenta circa il 70% della produzione della zona, e una delle voci più significative della viticoltura italiana con 3 milioni e mezzo di bottiglie annue.

Modernità ed innovazione che si basano su solidi radici, su un legame tra Caldaro e il vino che si perde nella notte dei tempi. Oltre 2.000 anni di storia ed una cultura enoica testimoniate da Plinio che decantava la bontà del vino retico prodotto sulle sponde del lago. Alcune fonti, addirittura, datano nel 500 a.C. la presenza della vite e la produzione di vino in queste zone, narrando che proprio dai Reti i Romani avessero appreso la tecnica di conservazione e trasporto del vino in botti di legno.

Abbiamo scelto un vino della linea Quintessenz, una produzione nata per testimoniare l’unione delle cinque cantine, composta da cinque vini da altrettanti vitigni tipici, nuovo vertice della produzione aziendale.

Si tratta delle migliori uve dei loro vigneti, coltivate dalle mani esperte di appassionati vigneron per rappresentare l’eccellenza, l’identità, il cuore, l’essenza, o meglio, la Quintessenz-a di Caldaro.

Andrea Moser

L’artefice di questo cambiamento può considerarsi Andrea Moser, Kellermeister di Caldaro dal 2014, uno tra i migliori enologi in circolazione, che ha scelto le cinque varietà più rappresentative del territorio, Pinot Bianco, Sauvignon, Schiava, Cabernet Sauvignon e Moscato Giallo, che meglio potessero esprimere tutto i valori su menzionati.

QUINTESSENZ PINOT BIANCO 2018 SÜDTIROL – ALTO ADIGE DOC

Il PINOT BIANCO QUINTESSENZ 2018 è prodotto solo con le migliori uve selezionate dai vigneti in località St. Nikolaus, tra i 550 e i 600 metri di altitudine. Qui il Pinot Bianco cresce su terreni prevalentemente calcarei di roccia dolomitica. Piante con un’età media che supera i 20 anni sono allevate a Guyot, e hanno una resa inferiore ai 45 quintali per ettaro. Il millesimo 2018 è il frutto di ottime condizioni climatiche, le uve sono state raccolte, a mano, sane ed alla corretta maturazione fenolica. Pigiatura a grappolo intero soffice e lenta, fermentazione spontanea in tonneau di rovere da 500 litri e in botti grandi di legno. Maturazione in legno per 10 mesi sulle proprie fecce nobili con continui bâtonnage, tecnica che consiste in una leggera agitazione del vino per rimettere in sospensione i lieviti fini e migliorare le qualità organolettiche del vino.

Nel calice un luminoso giallo paglierino dai riflessi verdolini, eleganti e brillanti, invoglia all’assaggio. Affascina e attrae per la sua eleganza olfattiva. Un delicato fruttato si presenta con le sue forme di mela, pere ed un esotico melone. Preziose sfumature di erbe aromatiche e fiori di camomilla nel ricordo di una profumata e fresca sensazione primaverile. A chiudere il bouquet olfattivo una mineralità gessosa rimanda a lunghe note iodate. Al palato risulta armonico, un sorso molto raffinato, la fresca acidità dà equilibrio, le note olfattive si ripropongono al gusto. Il finale, molto lungo, chiude su piacevolissime note saline. Pregevole l’uso della maturazione sur lies in legno che non prevarica sulla freschezza del frutto, donando al vino quella forza gentile che lo accompagnerà nel corso degli anni.

QUALI PIATTI NATALIZI ABBINARE

Ideale per accompagnare una zuppa di pesce, è perfetto in abbinamento con un risotto alle erbe, pesce alla griglia, carni bianche in umido. Per i menu delle festività accompagnatelo col salmerino alpino affumicato. Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 10° – 12°C in un calice di media apertura per vini bianchi leggeri e di media struttura. Già ottimo da bere oggi, darà il meglio di sé tra un paio d’anni, ma si può lasciar riposare in cantina (con le giuste accortezze) tranquillamente per altri dieci anni.

KELLEREIKALTERN.COM
Crediti Fotografici: Kellerei Kaltern Soc. agr. coop.

 

"Milanese d’adozione con radici napoletane, Wine Writer e Sommelier, crea il suo “Keep in Wine” per necessità di “rimanere in contatto” con l’eno-mondo condividendone ogni nuova e straordinaria esperienza e per permettere a chi lo legge di essere sempre aggiornato sugli eventi in programma e su quelli avvenuti, affascinando i lettori con racconti, aneddoti, curiosità e retroscena prendendosi anche la libertà di esprimere le sue preferenze, perché il bello del vino (e non solo), come sostiene Antonio, è che non c’è mai un giusto o sbagliato, buono e cattivo, ma solo tanto personalissimo gusto! Nella vita si occupa di altro, forse con la stessa enfasi ma di certo non con la vocazione che ritrova davanti ad un buon bicchiere di vino. Tolta la cravatta del matematico e consulente, blocco alla mano e reflex al collo, non perde occasione per annotare storie, percezioni e sapori oltre che immortalare volti, dettagli e colori che ogni sorso gli trasmette. Iscritto all’albo ASA – Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, gruppo di specializzazione dei giornalisti di settore, collabora con diversi Magazine enogastronomici. Giudice nelle commissioni d’assaggio di Concorsi Enologici."