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Giffoni 2015: Stefano Fresi il “gigante buono”

STEFANO FRESI GIFFONI 2015
STEFANO FRESI GIFFONI 2015
STEFANO FRESI GIFFONI 2015

Il “gigante buono” ovvero il supereroe  Hulk, così si vede Stefano Fresi,  durante l’incontro con i giurati del Giffoni “Ricordo Hulk – ha detto in barba a Mark Ruffalo, volto del personaggio Marvel, che in Cittadella arriverà domani – tuttavia, vorrei che il mio superpotere fosse quello di sconfiggere il precariato nel mondo ma non posso dire di essere contro il parlamento perché in Italia non si può dire”. “Il cinema deve essere un veicolo educativo – ha proseguito Fresi – una nitida fotografia del Paese. Come attori abbiamo la responsabilità di raccontarvi le luci e le ombre del quotidiano per prepararvi e farvi crescere meglio della nostra generazione”.
L’attore romano che è anche un apprezzato musicista e attivo compositore per cinema e tv, ha incontrato i giurati il giorno dell’inaugurazione tenendo a battesimo l’edizione 2015 del festival che, come sempre ha aperto le porte a migliaia di ragazzi con una grande festa piena di colori e di gioia. Nelle immagini di Gianni Cesariello, un reportage della giornata inaugurale.

Stefano Fresi ha collaborato, tra gli altri, con Giuseppe Tornatore, Leone Pompucci, Davide Luchetti. “Sono innamorato pazzo – ha spiegato – sia della musica che del piccolo e grande schermo. Credo, anzi, che la musica faccia molto bene alla recitazione in quanto accresce la propria competenza. Si dovrebbe anche studiare di più a scuola”. Riallacciandosi al tema di questa 45esima edizione del Gff, Carpe Diem, ha detto: “Ho capito di voler cogliere l’attimo quando, intorno ai 18/19 anni, ho deciso di abbandonare gli studi, avendo intrapreso una collaborazione con il grande Proietti. Per sei mesi, la mia famiglia è stata molto spaventata. Poi mi hanno sostenuto divenendo, tutt’oggi, i miei fan più accaniti. In ogni caso per me – ha aggiungeto – Carpe Diem è un invito a cogliere i momenti che cambiano la vita”. Fresi è rimasto entusiasta del Giffoni Film Festival. “Tutti mi avevano parlato del Gff perché dicevano che fosse il Festival più figo del mondo. Ed è vero. Qui ho trovato un’onda di ragazzi con sguardi che cercano risposte”.