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I film di Albertone, la rassegna sotto casa di Alberto Sordi

Alberto Sordi il grande
Pippo Baudo
Pippo Baudo

UNA GRANDE RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DEDICATA AD ALBERTO IL GRANDE
28 giugno 2015 – Ieri sera Pippo Baudo ha presentato a Roma, proprio di fronte al grande spiazzo antistante la casa di Albertone, che prossimamente diventerà un museo aperto al pubblico, la prima serata della rassegna cinematografica che Luca Verdone, fratello del celeberrimo Carlo, ha organizzato congiuntamente alla “ Fondazione Alberto Sordi “, presieduta da Italo Ormanni ed alla “ Fondazione Alberto Sordi per i Giovani “ presieduta da Carlo Verdone.
Una serata veramente eccezionale, unica, e sotto mille aspetti addirittura commovente, in special modo quando il Pippo nazionale ha introdotto Carlo Verdone che ha ricordato, tra il commosso e l’ilare come soltanto lui riesce a fare, l’amicizia speciale che si era formata fin da quando era bambino ed assisteva ammirato ad alcune esibizioni di Alberto o quando ha raccontato che, abitando vicino alla casa di Sordi sul Lungotevere dei Vallati e vedendolo dalla finestra gli lanciava sassolini per attirare la sua attenzione ( e qui, con un colpo da maestro, ha commentato come ancor oggi non sia riuscito ad identificare la faccia indispettita che si affacciò alla finestra per lamentarsi del disturbo non riuscendo ad attribuirla ad Alberto o alla sorella Aurelia a lui perfettamente identica).
Tra gli amici di Sordi, particolare attenzione ha destato quella che Francesco Rutelli, l’ex Sindaco di Roma, ha saputo attrarre raccontando episodi della sua grande amicizia con Alberto, dei suoi pranzi e delle loro serate, del giorno in cui, in occasione del suo ottantesimo compleanno, nominò Sindaco per un giorno Alberto e del chiarimento sulla presunta “ tirchieria “ del grande attore: niente di più inventato, e i fatti lo dimostrano perché le innumerevoli donazioni da lui effettuate per grandi opere di beneficenza, anche a carattere sociale, sono sotto lo sguardo di tutti noi.
Anche Giuseppe Tornatore è salito sul palco degli ospiti raccontando come la filosofia di vita e la storia di attore di Sordi lo abbia influenzato nella formazione della sua cultura cinematografica.
La rassegna, che è organizzata in collaborazione con la Cineteca Nazionale ed è patrocinata dal Comune di Roma Capitale, rende omaggio al rapporto d’arte e di cultura formatosi tra Alberto Sordi e Dino de Laurentiis, prevede la proiezione di classici della vita cinematografica del grande attore e vuole anche evidenziare quelle sue interpretazioni meno note, quali quella che ha aperto la rassegna: “ Una vita difficile “ di Dino Risi, del 1961, un film dal quale risultano altamente apprezzabili le doti di carattere fortemente drammatico e contemporaneamente finemente comiche di Albert, un film che racchiude in se una serie di sequenze rimaste tra le più famose del cinema italiano come la cena in casa di monarchici che attendono l’esito del referendum monarchia-repubblica, o quella dell’esame universitario sostenuto da un Alberto Sordi impareggiabilmente patetico e contemporaneamente dotato di una umana infinita simpatia; altra scena rimasta storica è quella “ degli sputi “ durante la quale egli, ubriaco per le vicissitudini che gli hanno reso “ una vita difficile “ sputa sulle vetture di passaggio lungo la strada che rappresenta contemporaneamente la sua travagliata vita ed una embrionale di reazione contro la società ingiusta da lui sempre combattuta; compagna protagonista del film una brava, splendida Lea Massari.
Le serate della rassegna proseguiranno con un cartellone d’eccezione che va dalla proiezione de “ Il Commissario “ di Comencini a “ La Grande Guerra “ di Monicelli, da “ Fortunella “ di Eduardo a “ Tutti a casa “ di Comencini per continuare, il 2 luglio, con “ il diavolo “ di Gian Luigi Polidoro e, per terminare, con un insolito e forse dimenticato “ I due nemici “ di Guy Hamilton che sarà presentato da Emiliano Morreale e da Luca Verdone.
Un consiglio: le proiezioni iniziano alle 21,00 ma i posti a sedere, sebbene non siano pochi, sono sicuramente insufficienti per ospitare la grande quantità di spettatori che aspirano ad accedere al grande piazzale antistante l‘ingresso della casa abitata da Alberto e dalla sorella Aurelia alla quale, per iniziativa di Gianni Faralli, si chiederà di poter essere dedicata l’intestazione toponomastica