Carlo Riccardi, fotografo della Dolce Vita inaugura le interviste del nostro magazine
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Un magazine che scrive e racconta di cinema non poteva non intervistare uno dei protagonisti della “dolce vita”: Carlo Riccardi. In un’intervista esclusiva, il fotografo della “Dolce vita” si racconta cominciando dall’arrivo casuale a via Veneto, l’incontro con Ennio Flaiano nel 1944 e successivamente con Federico Fellini.
Carlo Riccardi è un artista che, giocando a fare il regista, ci accoglie nella sua casa romana, con un cappello alla Fellini, occhialoni scuri e una verve da vero giocoliere della vita.
Di cose da raccontare ne ha davvero tante, impossibile riportale tutte!
Ci fa una rivelazione che nessun giornale ha mai riportato: “il fotoreporter, protagonista della dolce vita, sono io!”
Molti anni prima che lo sceneggiatore e giornalista, Ennio Flaiano, scrivesse “la dolce vita”, Carlo Riccardi aveva lavorato come fotografo insieme a Flaiano, quando a via Veneto non esisteva che un piccolo bar, punto di ritrovo di nobili e artisti, che comincia a fotografare. Segue Flaiano alle varie feste mondane; è con lui quando “inventa” il Premio Strega, quando una Contessa gli chiede di partecipare alle sue feste… Chi ha visto il capolavoro di Fellini, non può non riconoscerne la storia e i protagonisti.
Lui però confessa tutto giocando, quasi schernendosi. Ci piace raccontare un aspetto meno noto al pubblico, la sua naturale attitudine all’arte, mista alla grande generosità e modestia. Ha sposato un progetto per aiutare i bambini indiani ciechi, donando i suoi dipinti per raccogliere i fondi.
I suoi dipinti stanno attraversando il mondo intero. Le sue famose tele, lunghe decine di metri sono firmate e siglate dalle mani di tanti artisti, e inviate in Romania, Iraq, Cina, Egitto e India. “Un faro sulla cultura per la fratellanza dei popoli” ha spiegato “Carletto”.
“L’arte -ci spiega – non si impara a scuola, è dentro di noi. E’ il Dio che è in ognuno di noi, per chi ci crede“. “Chi crede è fortunato, aggiunge, sa che se Gesù è figlio di Dio anche io lo sono, anche io posso fare i miracoli. Se credo che esiste la quinta dimensione, essa esiste: è lo spirito artistico innato”.
Alla domanda: “qual era il profumo della dolce vita?” , risponde semplicemente, offrendo i fiori del suo terrazzo: “lo sente il profumo dei fiori? Ecco questo era il profumo della dolce vita!”
Come annunciato, non si può scrivere una vita che è un romanzo infinito nello spazio di un articolo. Per questo rimandiamo al documento filmato che ci ha concesso con simpatia ed ironia: buona visione!
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