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Nusia, la Cow Girl del Pop Italiano celebra i 50 anni del film “Lo chiamavano Trinità” con il brano “Trinity”

Nusia, la Cow Girl del Pop Italiano celebra i 50 anni del film “Lo chiamavano Trinità” con il brano “Trinity”

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Nusia, la Cow Girl del Pop Italiano celebra i 50 anni del film “Lo chiamavano Trinità” con il brano “Trinity”

di Maddalena Maglione

Arriva in radio e in digitale “TRINITY” il singolo che celebra mezzo secolo dall’uscita della colonna sonora di “LO CHIAMAVANO TRINITÀ” , il film italiano ancora oggi campione d’incassi. Erano i mitici anni ’70 quando il pubblico italiano riempiva le sale cinematografiche per sognare e immergersi in quei paesaggi dal sapore di sabbia e sibili di vento, cosi lontani dal nostro mondo eppure realizzati magistralmente con le poche risorse a disposizione, negli studi di Cinecittà o nei dintorni di Roma e nella periferia romana.  Tra i compositori che hanno contribuito a rendere celebre il genere spaghetti-western spicca il nome del maestro Franco Micalizzi che proprio con la realizzazione della colonna sonora di “Lo chiamavano Trinità”, raggiunse l’apice della sua celebrità. Sua è l’idea di rilanciare appunto il brano e di farlo reinterpretare dalla giovane cantante Nusia in duetto con Frankie Lo vecchio, noto cantante del panorama musicale romano e non solo, dalla calda voce soul.

Nusia, artista nata in Germania ma dalle origini siciliane, ha voluto realizzare con il maestro Micalizzi il suo primo album “FEELING HIGH” (New Team Music/Believe) dove all’interno troviamo il brano “Trinity” in uscita anche con la realizzazione di un bellissimo videoclip diretto da Andrea Boccalini, con la fotografia di Giuseppe Bianchi. Il video clip che si basa sul famoso tema del film “ Lo chiamavano Trinità”, ci riporta magicamente indietro negli anni ’70, a quei film di cassetta tornati di moda persino in America dove tra i maggiori fans troviamo  persino Quentin Tarantino, che ha utilizzato i temi di Franco Micalizzi per “Django Unchained” e “GrindhouseA prova di morte”.  Alla produzione del video hanno contribuito la West Edizioni Musicali (che faceva parte della West film che, nel 1970, produsse l’originale film e la Star Edizioni Musicali del gruppo Curci).

Nusia come nasce questa tua passione per il cinema e soprattutto per il genere western?

La mia passione per il cinema risale all’infanzia. Ricordo quando la sera, mentre i miei genitori lavoravano al ristorante, per non annoiarmi mi guardavo tanti film a volte anche due/tre uno dopo l’altro. Quelle storie di posti lontani mi facevano Sognare di lasciare il mio paesino dove vivevo in Germania. Grazie a quei film capii ché volevo fare l’attrice, magari in un action movie. Poi convincevo le amiche e gli amici ad andare a vedere i film da me scelti. Mi colpi in particolar modo un western come “ Il Texano dagli occhi di ghiaccio” , è da quel film che ho iniziato ad appassionarmi a quel genere, mi piaceva molto Clint Eastwood, ma soprattutto i film di Sergio Leone.

A quale genere musicale ti senti più vicina? E a quale vorresti ispirarti nei tuoi prossimi lavori?

Sono una persona poliedrica nella vita e anche nella musica mi piace ascoltare vari generi dal pop italiano a quello internazionale, dal soul al rock, R&B , mi piace la musica black music, la motown, l’hip hop. Tra i mei brani preferiti potrei citare Salt’n‘ pepa, e tra le cantanti che amo  Aretha Franklin, Whitney houston ,Anouk,  Diana Krall , Norah Jones, Billy joel. Ho iniziato subito ad apprezzare anche la musica italiana grazie ai lunghi viaggi in macchina passati con mio padre che mi faceva ascoltare Pino Daniele , Zucchero , Paolo Conte , la Bertè , la Rettore , Vasco , Celentano e molti altri.  Sicuramente nei miei prossimi lavori mi ispirerò alla  musica italiana e in parte anche a quella spagnola.  Di più non posso dire ma sarà qualcosa di totalmente diverso dal mio ultimo album -Feeling High Sarà un genere pop più estivo , leggero,  perché un po’ di leggerezza dopo questo lockdown non guasterebbe.

All’inizio della tua carriera artistica ti sei dedicata molto al cinema e alla televisione, conducendo nel 2003 anche programmi di successo come “Coming soon television”, dove sei rimasta fino al 2008 in qualità di conduttrice di vari programmi. Nel 2005, continuando il lavoro a “Coming soontelevision”, hai ottenuto la conduzione di una rubrica cinematografica nel programma giornalistico “Omnibus” su La7 fino al 2007. Come mai hai deciso di dare una svolta alla tua carriera, virando verso la musica?

Dopo l’esperienza come TV host sono partita per un anno sabbatico, senza considerare che al mio rientro non sarebbe stato facile tornare in tv. Infatti i miei autori ai tempi di Omnibus, Antonio Caggiano e Silvina Perez mi avevano avvisata, ma la mia voglia di viaggiare e la mia testardaggine era più grande. Nel frattempo mio padre, che era il mio primo fan,  mi diceva di cantare (questo sin da piccolissima), ma io ero troppo timida per esibirmi in pubblico. Fortunatamente ero anche una ragazza molto determinata e dal momento che non riuscivo a stare senza un lavoro creativo,   iniziai a far parte di una compagnia teatrale. Lo scopo iniziale era quello di superare la mia timidezza, recitare mi aiutò a fare un lavoro incredibile su di me stessa. Il teatro d’autore mi ha anche dato enormi soddisfazioni artistiche. Come si sono avvicinata alla musica? Un giorno, per divertimento era nel 2004,  avevo già scritto e cantato 2 brani per il mio amico compositore Riccardo Eberspacher nel suo Album Light Signs, il quale nuovamente nel 2017 mi chiese di scrivere e cantare su una sua canzone. La voleva in tedesco, il risultato è stato Tausend und eine Nacht che poi feci remixare a Emanuele Asti e finì alla Ultra Music di NY grazie a Paul Sears e Charlie Rapino. Ero stata colta totalmente  impreparata, non avevo ancora molta esperienza. Chi se lo aspettava? Nello stesso anno conobbi tramite un sito, Music Village , anche Dario Valle, musicista e compositore,  lui voleva scambiare il mio microfono con la sua chitarra. Fu cosi che nacque la nostra collaborazione e che è  diventato anche co- produttore dell’album Feeling High. Senza la sua musica non saremmo mai arrivati a farci produrre e arrangiare Eastwood Eyes , singolo poi arrangiato e prodotto dal Maestro Franco Micalizzi che ci ha proposto di produrre l’intero album Feeling High.

 

In passato ti sei avvicinata al mondo della moda ma hai anche studiato recitazione al Centro Teatro attivo di Milano grazie al quale in seguito hai avuto diverse partecipazioni in film importanti. Hai ottenuto anche piccole parti in alcuni film e fiction tv, lavorando con Pupi Avati, Roberto Faenza, Woody Allen e Alexis Sweet.

Oltre alla musica credi che il teatro e il cinema faranno ancora parte della tua vita, o ti dedicherai esclusivamente alla musica?

No no, sono già stata coinvolta nell’affascinante mondo del podcast fiction e ne sono felice.  Vorrei concentrarmi di più sulla musica anche se fare teatro o cinema non toglierebbe nulla alla mia vena creativa musicale anzi la arricchirebbe.

Hai ancora un sogno nel cassetto da realizzare o un progetto al quale pensi da tempo ?

il mio sogno non è nel cassetto è sulla scrivania! Quando lavoro, di solito i miei sogni li tengo ben presenti   perchè per poterli realizzare è importante non scordarli in un cassetto! Sono orgogliosa di me perché fino ad oggi ne ho realizzati molti e anche ambiziosi. In questo momento mi piacerebbe dare una mano concretamente ai miei genitori, lo so che i soldi non fanno la felicità ma aiutano. Dopo questo il mio intento è sempre quello di realizzarmi attraverso la tv il cinema o la musica.  Chi ha uno spirito artistico non può vivere senza l’arte.